Questi non sono over cinquantenni più o meno affermati e realizzati, più o meno in crisi di mezza età e oserei aggiungere per onestà anche un po' di più di metà; non sono colleghi di lavoro; non sono attori in pausa pranzo; non sono partecipanti a un corso di formazione di marketing o enologico e/o gastronomico.
Sono solo loro.
I miei amici.
Per me, e credo io per loro: non hanno cinquant'anni e non li avranno mai; hanno ancora tanti sogni e progetti da realizzare, e solo per questo a volte sembrano pensierosi e insoddisfatti; quando siamo insieme non hanno maschere, non recitano, non fingono né io per loro; le tante o poche cose che la vita ci ha insegnato spesso le abbiamo condivise e imparato o disimparato insieme.
Ecco perché per me è bene ogni tanto incontrarli e stare con loro, senza uno scopo preciso e senza tante finzioni; così tanto per fare; tanto per essere; tanto per ben-essere mio personale e sono sicuro anche loro, insomma tra noi un ben- essere collettivo.
Insomma, tanto per avere una volta di più la conferma che ci sono stati; che ci sono oggi e ci saranno domani; e sono sicuro anche se non so ancora come, per sempre e sempre.
Al termine di questi preziosi appuntamenti poi si torna a casa più sereni, più forti e ricchi di quando si è usciti, con una nuova carica, con una rinnovata energia, con un pieno di vigore, di coraggio e di vitalità che non guastano mai, e che, in caso di malaugurata e possibile emergenza sai con certezza come e dove trovare.
Una ricarica, un efficace e rapido medicamento solo tuo, esclusivamente tuo, sempre pronto, sincero, vero, senza condizioni e senza riserve.
Povero è l'uomo che non dispone di questa possibilità, di questa risorsa.
E quindi chiudo la riflessione così con una bella frase di Walt Whitman:
"Non ho alcun dubbio di aver meritato i miei nemici, ma, non sono sicuro di aver meritato i miei amici".
Carissimi amici "Guerrieri" alla prossima e grazie e ancora grazie.
emmesse
Sulbiate, 07/12/2019
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