martedì 28 giugno 2016

Kenvin Joseph Keegan - Fenomeno del calcio Europeo.

Sto pensando a Kevin  Keegan e a come oggi si deve sentire ancora più triste l'Inghilterra  battuta dalla nazionale dei sorprendenti Islandesi.
Sconfitta che ha determinato da subito e veramente, l'uscita l'esclusione dai campionati Europei. Altro che due anni di tempo e trattati da rivedere, come accade per l'altra uscita, decretata dall'esito di un Referendum, ben più severa e credo, certamente più nefasta per il futuro di questa nazione.

Quando si perde  al calcio, in uno scontro diretto si va casa e subito!
Ma tutto finisce qui, perchè poi, c'è sempre la possibilità di riscatto.
Nel caso della decisione di uscire dall'Unione Europea, invece, la cosa è molto più complicata. Sarà, veramente, una scelta definitiìva? Veramente l'Inghilterra non farà più parte del nostro comune destino di Europei? Insomma, non sono giorni sereni per gli amici di oltre Manica e neppure per coloro che hanno creduto e credono a un Europa più grande, più unita.

Detto questo, confesso che a me gli inglesi non sono mai stati molto simpatici, e come potevano esserlo, visto che erano i persecutori, i nemici, i cattivi, contro cui doveva battersi Sandokan, La tigre della Malesia?

Però, c'è stato un calciatore inglese degli anni '70 che nell'immaginario collettivo di noi piccoli, giovani bambini mini-calciatori, che consumavano, goleador, ciupa ciupa, scarpe e palloni nei campi dell'oratorio, ci fece sognare e amare la maglia di quella nazionale e forse un po' di più anche la sua Regina e riabilitò, e non di poco, ai nostri occhi quel lontano paese.

Il suo nome era Keegan, Kevin Joseph Kegan, un gigante del calcio, alto solo circa 1,70 cm, agile, scattante, imprevedibile, classe naturale in abbondanza, un po' capellone (era la moda di quei tempi, un po' trasgressiva, ma tutto sommato, accettabile, ... oggi, invece, ma avete visto con quali capigliature, e tagli , e colori, i campioni di calcio scendono in campo?) ma sempre elegante. Quando scorrazzava sulla sua fascia nessuno riusciva a stargli dietro, e chi per caso ci riusciva non riusciva mai però a togliergli la palla.

Per noi bambini di quegli anni era l'esempio, l'idolo da emulare.

Nelle interminabili partite, immaginarie e fantastiche, giocate sui campi di calcio di tutto il mondo, che a casa mia, con il concorso di mio fratellino Lorenzo, si tenevano tra la mia cameretta e il corridoio, e a volte, ma, quando non c'era nessuno anche in soggiorno, (perchè era inverno o perchè fuori pioveva e all'oratorio non ci si poteva andare), magari con una palla fatta di carte (perchè se no la mamma si arrabbiava!) Kevin Keegan era sempre convocato e si rivelava immancabilmente tra i migliori in campo.



So che non serve a niente, e che le questioni macroeconomiche non si risolvono con positivi microricordi di un bambino però a me, personalmente, spesso fanno stare meglio, e poi,... e poi mi piace immaginare un Inghilterra capace di riscattarsi, di trovare sempre una soluzione e di non mollare mai, un po' come è stato sempre capace di fare uno dei suoi migliori figli, che al Calcio, all'Inghilterra,e alla nostra Europa, nonostante i limiti dell'altezza, ha saputo dare tanto Kevin, Kevin Keegan!

Olà




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