La notizia è questa: Agostino Bonalumi, uno dei più grandi artisti del 900, per diversi anni visse qui.
Agostino Bonalumi 1935 - 2013 |
Non lo sapevo!
E' stato solo grazie a un post pubblicato da "Teorema", il blog del circolo Pd di Sulbiate, scritto su segnalazione di Francesco Brambilla, CLICCA QUI, che ho scoperto, che l'artista Agostino Bonalumi ha vissuto gli anni dell'infanzia nel nostro paese, Sulbiate.
Insomma Sulbiate è stata parte della storia un genio dell'arte contemporanea, e penso di non esagerare se affermo tra i più grandi: le sue opere sono cercate da collezionisti di tutto il mondo. I
l suo nome è spesso accostato agli amici della Milano artistica anni 50: Lucio Fontana, Enrico Baj, Piero Manzoni ed Enrico Castellani.
Un vero peccato non saperne di più.
Per approfondire la conoscenza di Agostino Bonalumi cliccare qui.
Ecco quanto ha dichiarato a Teorema Francesco Brambilla:
"Risiedeva a Sulbiate Superiore in Piazza Beretta angolo vicolo S.Pietro ed era figlio di Abele Bonalumi, consigliere comunale eletto nella minoranza alle prime elezioni locali dopo la fine della 2^ guerra. Personalmente lo conoscevo in quanto ero compagno di scuola del fratello Teodoro.” Tinucio” (cosi’ veniva chiamato in dialetto Agostino).
Era un tipo ingegnoso costruiva di tutto, mi ricordo anche una “ macchina per fare il cinema” quando a Sulbiate il cinema era sconosciuto.
La famiglia Bunalumi si trasferì da Sulbiate nei primi anni cinquanta.
Agostino è morto nel 2013.
Poco tempo prima il Giornale di Vimercate, dove era stato organizzato, mi pare,un evento culturale, gli aveva dedicato una bella pagina. A Sulbiate credo sia pressoché sconosciuto.
Grazie sig. Francesco Brambilla e grazie anche a Teorema.
Di seguito, gli articoli pubblicati dal Giornale di Vimercate dedicati a Agostino Bonalumi:
24/9/2013 Addio all'artista
vimercatese Agostino Bonalumi (ola).
E' scomparso mercoledì, all'età di 78 anni,
l'artista di fama
internazionale e cittadino benemerito, Agostino Bonalumi. Nato a Vimercate nel 1935 aveva animato insieme a Castellani, Manzoni e Fontana la scena culturale milanese degli anni '50 fino a diventare uno dei maggiori astrattisti del Novecento. Bonalumi, trasferitosi a Sulbiate con la famiglia all'età di 4 anni, frequentò in città, da ragazzo per tre anni, la scuola di avviamento al lavoro dove studiò disegno tecnico e meccanico. Il talento non gli mancava e, all'età di 13 anni, fu invitato dai suoi insegnanti ad esporre, fuori concorso, al «Premio nazionale Città di Vimercate». Una partecipazione che ancora oggi viene ricordata in tutte le biografie ufficiali come il primo passo verso una carriera artistica di altissimo livello. A ricordare la figura di Bonalumi (cittadino benemerito nel 2005) anche l'onorevole Roberto Rampi, giovedì, con un intervento al Senato. «Signor Presidente Io credo che noi avremmo bisogno in questo Paese di intellettuali veri e onesti come Agostino Bonalumi e credo che sia importante che un'Aula come questa lo ricordi per la sua grandezza e per tutto quello che ha dato a questo Paese e all'arte nel mondo».
internazionale e cittadino benemerito, Agostino Bonalumi. Nato a Vimercate nel 1935 aveva animato insieme a Castellani, Manzoni e Fontana la scena culturale milanese degli anni '50 fino a diventare uno dei maggiori astrattisti del Novecento. Bonalumi, trasferitosi a Sulbiate con la famiglia all'età di 4 anni, frequentò in città, da ragazzo per tre anni, la scuola di avviamento al lavoro dove studiò disegno tecnico e meccanico. Il talento non gli mancava e, all'età di 13 anni, fu invitato dai suoi insegnanti ad esporre, fuori concorso, al «Premio nazionale Città di Vimercate». Una partecipazione che ancora oggi viene ricordata in tutte le biografie ufficiali come il primo passo verso una carriera artistica di altissimo livello. A ricordare la figura di Bonalumi (cittadino benemerito nel 2005) anche l'onorevole Roberto Rampi, giovedì, con un intervento al Senato. «Signor Presidente Io credo che noi avremmo bisogno in questo Paese di intellettuali veri e onesti come Agostino Bonalumi e credo che sia importante che un'Aula come questa lo ricordi per la sua grandezza e per tutto quello che ha dato a questo Paese e all'arte nel mondo».
19/12/2005 Vimercate(ola). La
città si ricorda di un suo illustre ex concittadino: è Agostino Bonalumi, uno
dei maggiori esponenti
dell'arte contemporanea europea e mondiale e animatore insieme a Castellani, Piero Manzoni della scena culturale milanese degli anni ‘50. «Sono nato in città nel 1935 e vi ho vissuto fino all'età di 4 anni quando con la famiglia mi trasferii a Sulbiate - ha raccontato - a Vimercate ho frequentato poi per tre anni la scuola di avviamento al lavoro, dove studiavo disegno tecnico e meccanico». Il talento certo non gli mancava e, ad appena 13 anni, fu invitato dai suoi insegnanti ad esporre, fuori concorso, al «Premio nazionale città di Vimercate». Una partecipazione che, ancora oggi, viene ricordata in tutte le biografie ufficiali, come il primo passo di Agostino Bonalumi verso una carriera artistica di altissimo livello. Le opere figurative, allora presentate, erano certo ben lontane da quelle tele «estroflesse» che lo hanno reso noto al mondo ma costituirono il necessario punto di partenza di un percorso di crescita e ricerca personale che Bonalumi compì da assoluto autodidatta. «L'arte è per me una ricerca continua - ha spiegato - dalla rappresentazione figurativa sono passato alla pittura polimaterica più dichiaratamente astratta e informale. Poi pian piano ho iniziato non più a dipingere la tela ma a piegare i telai creando come si usa dire opere estroflesse. La tela non è più un supporto ma è essa stessa un'opera d'arte che si dilata nello spazio». La carriera di Bonalumi è costellata da una miriade di mostre e di riconoscimenti in tutto il mondo. Ricordiamo la personale alla fondazione «Peggy Guggenheim» di Venezia nel 2002 e il conferimento del «Premio presidente della repubblica» nel 2001.
dell'arte contemporanea europea e mondiale e animatore insieme a Castellani, Piero Manzoni della scena culturale milanese degli anni ‘50. «Sono nato in città nel 1935 e vi ho vissuto fino all'età di 4 anni quando con la famiglia mi trasferii a Sulbiate - ha raccontato - a Vimercate ho frequentato poi per tre anni la scuola di avviamento al lavoro, dove studiavo disegno tecnico e meccanico». Il talento certo non gli mancava e, ad appena 13 anni, fu invitato dai suoi insegnanti ad esporre, fuori concorso, al «Premio nazionale città di Vimercate». Una partecipazione che, ancora oggi, viene ricordata in tutte le biografie ufficiali, come il primo passo di Agostino Bonalumi verso una carriera artistica di altissimo livello. Le opere figurative, allora presentate, erano certo ben lontane da quelle tele «estroflesse» che lo hanno reso noto al mondo ma costituirono il necessario punto di partenza di un percorso di crescita e ricerca personale che Bonalumi compì da assoluto autodidatta. «L'arte è per me una ricerca continua - ha spiegato - dalla rappresentazione figurativa sono passato alla pittura polimaterica più dichiaratamente astratta e informale. Poi pian piano ho iniziato non più a dipingere la tela ma a piegare i telai creando come si usa dire opere estroflesse. La tela non è più un supporto ma è essa stessa un'opera d'arte che si dilata nello spazio». La carriera di Bonalumi è costellata da una miriade di mostre e di riconoscimenti in tutto il mondo. Ricordiamo la personale alla fondazione «Peggy Guggenheim» di Venezia nel 2002 e il conferimento del «Premio presidente della repubblica» nel 2001.
24/10/2005
«Che bello sentir parlare di Vimercate dopo così tanti anni».
E' stato questo
il biglietto da visita con cui Agostino Bonalumi, uno dei maggiori esponenti
dell'arte contemporanea europea e mondiale, ci ha accolto nel suo studio
milanese di viale Stelvio. Proprio lì, tra colori, quadri, tavoli da lavoro e
disegni dell'amico Piero Manzoni appesi alle pareti i suoi ricordi sono tornati
a scavare nel passato, negli anni dell'infanzia e della prima adolescenza.
«Sono nato a Vimercate nel 1935 e vi ho vissuto fino all'età di 4 anni quando
con la famiglia mi trasferii a Sulbiate - ha raccontato - Mio padre era
proprietario di una piccola fabbrica di dolci nella piazza in cui un tempo si
fermava il tram: un laboratorio di pasticceria all'interno di un cortile, pieno
di aiuole con le fragole, di proprietà di una certa famiglia Beretta». Una
residenza sicuramente breve che non ha tuttavia interrotto il legame
dell'artista con la nostra città. «A Vimercate ho frequentato per tre anni la
scuola di avviamento al lavoro, dove studiavo disegno tecnico e meccanico - ha
aggiunto - arrivavo tutte le mattine in bicicletta e spesso e volentieri facevo
tappa in centro, alla cartoleria Penati dove, con i soldi del pranzo e
all'insaputa dei miei genitori, acquistavo olii e colori per dipingere». Il
talento certo non gli mancava e, ad appena 13 anni, fu invitato dai suoi
insegnanti ad esporre, fuori concorso, al «Premio nazionale città di
Vimercate». Una partecipazione che, ancora oggi, viene ricordata in tutte le
biografie ufficiali, come il primo passo di Agostino Bonalumi verso una
carriera artistica di altissimo livello. Le opere figurative, allora
presentate, erano certo ben lontane da quelle tele «estroflesse» che lo hanno
reso noto al mondo già a partire dalla fine degli anni '50, ma costituirono il
necessario punto di partenza di un percorso di crescita e ricerca personale che
Bonalumi compì da assoluto autodidatta. «Non è stato semplice iniziare a vivere
di sola arte - ha spiegato - per anni e anni ho dipinto e contemporaneamente
svolgevo i lavori più disparati; ho fatto l'operaio in una ditta tessile di
Aicurzio, ho lavorato in un'industria dolciaria, per poi passare in una
fonderia e poi ancora a fare da autista. Solo verso i trent'anni la pittura e
la scultura hanno iniziato a garantirmi una certa sicurezza. I miei genitori,
persone molte concrete, riconobbero che per me l'arte poteva essere un
mestiere, solo quando, mi videro in televisione, intervistato da Ruggero
Orlando durante la mia prima mostra a New York». Proprio in quegli anni
Bonalumi diventa insieme a Castellani, Piero Manzoni e con il sostegno di
artisti del calibro di Lucio Fontana e Gillo Dorfles, animatore della scena
culturale ed artistica milanese. «L'arte è per me una ricerca continua - ha
spiegato - dalla rappresentazione figurativa sono passato alla pittura polimaterica
più dichiaratamente astratta e informale. Poi pian piano ho iniziato non più a
dipingere la tela ma a piegare i telai creando come si usa dire opere
estroflesse. La tela non è più un supporto ma è essa stessa un'opera d'arte che
si dilata nello spazio». La carriera di Bonalumi è costellata da una miriade di
mostre e di riconoscimenti in tutto il mondo. Ricordiamo la personale alla
fondazione «Peggy Guggenheim» di Venezia nel 2002, il conferimento del «Premio
presidente della repubblica» del 2001, la mostra «Futuro Italiano» allestita
nel 2003 nelle sale del Parlamento Europeo a Bruxelles (in occasione del
Semestre di Presidenza Italiana al Consiglio dell‘Unione Europea) e la grande
antologica che, nel 2004, gli ha dedicato l’«Institut Mathildenhöe» di Darmstadt.
Attualmente sono in corso due mostre che ci possono aiutare a conoscere meglio
questo artista di casa nostra: una a Milano, presso la «Galleria Blu» di via
Senato 18, dal titolo «Estroflessioni dalla tela alla scultura», che resterà
aperta fino al 25 novembre ed una a Napoli, presso la galleria «Dina Càrola».
Redazione.
Agostino Bonalumi, Blu, 1969 . Aggiudicata da Christie’s per 404.400 euro: record mondiale per l’artista |
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