domenica 23 ottobre 2022

La bellezza - La vita a ogni età è una sorpresa meravigliosa - Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni

 

"La bellezza" di Roberto vecchioni è una canzone capolavoro. E' incredibile, sorprendente, ma straordinariamente ancora più bello, scoprire come un uomo, per quanto bravo, di mestiere ed esperto come il Professore ormai evidentemente anziano, sia stato capace di tanto.

La canzone trae l'ispirazione dal racconto di Thomas Mann “La morte a Venezia". E' la storia dell'amore impossibile tra lo scrittore Gustav von Aschenbach, che cerca una nuova...

ispirazione nel viaggio a Venezia, e il giovane polacco Tadzo. Gustav rapito dalla bellezza si innamora di Tadzo di un amore autentico, ma vista la differenza di età tra i due anche proibito. Lo scrittore sarà così preso da questo travolgente sentimento da trascurare l'epidemia di colera esplosa in città. Sarà il grave errore che lo porterà alla morte. 

L'amore che fa tremare quando lui ti passa accanto, ma che a causa dell'età avanzata fa paura, perché agli occhi degli altri può passare non per amore ma per un vizio. Non è una canzone triste, anche se ad un primo ascolto così potrebbe sembrare. E' solo una canzone d'amore, di un amore per una bellezza che prima non conoscevi e che quindi non potevi cogliere. E' la nostalgia che prende e commuove ogni donna o uomo capaci indipendentemente dall'età di speranza, di vita, e di amore. Perché l'amore accade all'improvviso in qualsiasi momento e a qualsiasi età. La musica è semplice, ma per il racconto è più che perfetta, dipinge e crea la giusta atmosfera; le parole sono poesia che esaltano le sensazioni e emozioni che già conosciamo o dovremmo conoscere e per questo commuovo e toccano il profondo ognuno di noi. 

Grazie Professore, grazie Roberto Vecchioni, grazie per aver suonato e cantato questa notte com me, per me. 

emmesse, 23 ottobre 2022

Passa la bellezza nei tuoi occhi neri, scende sui tuoi fianchi e sono sogni i tuoi pensieri... Venezia inverosimile più di ogni altra città è un canto di sirene, l'ultima opportunità ho la morte e la vita tra le mani coi miei trucchi da vecchio senza dignità: se avessi vent'anni ti verrei a cercare, se ne avessi quaranta, ragazzo, ti potrei comprare, a cinquanta, come invece ne ho ti sto solo a guardare ... Passa la bellezza nei tuoi occhi neri e stravolge il canto della vita mia di ieri; tutta la bellezza, l'allegria del pianto che mi fa tremare quando tu mi passi accanto... Venezia in questa luce del lido prima del tramonto ha la forma del tuo corpo che mi ruba lo sfondo, la tua leggerezza danzante come al centro del tempo e dell'eternità: ho paura della fine non ho più voglia di un inizio; ho paura che gli altri pensino a questo amore come a un vizio; ho paura di non vederti più, di averla persa... tutta la bellezza che mi fugge via e mi lascia in cambio i segni di una malattia. Tutta la bellezza che non ho mai colto, tutta la bellezza immaginata che c'era sul tuo volto, tutta la bellezza se ne va in un canto, questa tua bellezza che è la mia muore dentro un canto. (Vecchioni - Gustav Von Aschenbach a Tadzlo)


La vita a ogni età è una sorpresa meravigliosa.

Io ho 81 anni, ma vi assicuro – a voi che ne avete molti meno – che quando arriverete alla mia età non sentirete differenze. La differenza arriva e si sente solo quando non si vive, quando non si ama la vita, quando non si vuol più fare qualcosa di nuovo. Ma se si rimane ancorati e aggrappati alla bellezza dell’amicizia, dell’amore, della musica, del mare e della poesia, la vita regala sempre delle sorprese. Alla mia età si sentono gli acciacchi, certo, ma nello spirito non c’è differenza.
L’amore non cambia mai. Quando uno si innamora, non importa l’età. Cambiano il riflesso fisico e la potenza sessuale, ma dal punto di vista emotivo forse l’amore è ancora più forte a cinquanta o sessant’anni. Io ho visto e conosciuto persone che si sono innamorate a settant’anni, ma innamorate davvero. Di quell’amore che quando l’altro manca si sta malissimo. D’altronde, l’amore è questo: continuo bisogno, desiderio di avere l’altro con sé. E gli ultracinquantenni hanno la stessa disponibilità all’amore dei più giovani.
Ovviamente non si può generalizzare: ci sono cinquantenni e cinquantenni. Ci sono quelli a cui, ad esempio, è meglio non cantare nulla, mentre altri che sanno cogliere davvero i messaggi. Credo che la mentalità di un cinquantenne, che oggi come oggi è da considerarsi una persona giovane, è più attrezzata per cogliere i sottintesi, le metafore e la verità delle emozioni di chi canta. Gli over 50 non si lasciano ingannare. Sono attrezzati meglio per entrare in un mondo di emozioni che non sono facili per i ragazzi più giovani.
Anzianità non è sinonimo di saggezza. Però è più facile che i cinquantenni siano allenati culturalmente, più equipaggiati. A me piace moltissimo cantare davanti a persone che hanno più di quaranta o cinquant’anni perché hanno la predisposizione a immergersi in quello che sentono e si crea una forte empatia.
Roberto Vecchioni

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