giovedì 20 ottobre 2022

La nuova vita - Un nuovo inizio. Pensione? Sì grazie! - Diario -

Da pochi giorni ho iniziato una nuova pagina della mia vita.  Lo scrivo solo questa notte perché fosse tutto più chiaro. In realtà per ragioni che preferisco per il momento tenere per me più chiaro non è. 



La notizia è la seguente: non lavorerò più, perché per una serie di circostanze ho la fortuna, anzi il privilegio (... di questi tempi credo sia corretto riconoscerlo) di "scivolare" verso la pensione. Avrò più tempo per me, per i miei cari ( abbiamo ancora tre genitori bisognosi di attenzioni e assistenza), per gli altri e per le mie passioni: oggi in particolare il progetto musica/Ichiché. 

Sono contento? No, non sono contento perché, avevo ancora tanto da dare e forse grazie all'esperienza da insegnare. La sensazione di lasciare, per cause che non dipendono dalla tua volontà, qualcosa di non finito, di incompleto è forte. E' stata una cosa improvvisa, provocata, diciamo così, da un "incidente", che mi ha impedito di prepararmi al positivo evento. Una cosa non pensata, non ragionata, ma subita e impossibile da evitare al di sopra della mia volontà. Ma intendiamoci, alla domanda:"Pensione?", che cosa avrei dovuto rispondere: "No, grazie?"!!!

Sono contento? Sì, sono contento perché proprio nel momento del bisogno sarò presente per aiutare i genitori ormai fortemente anziani. Temevo questo appuntamento. Temevo di non poter esserci di persona e di dover delegare a qualcun altro l'impegno e invece no, invece ci sarò io, con la mia forza, la mia volontà, le mie mani, il mio amore. E questo è più che sufficiente a darmi coraggio, soddisfazione, e anche se al momento non mi pare così necessaria, anche consolazione per la tristezza di non poter più lavorare e sentirmi così utile e in pace con gli uomini e con Dio. 

Intanto mi sto organizzando. Oltre hai genitori sto recuperando vecchie amicizie che attendevano più tempo libero per essere nuovamente riscoperte e coltivate. Perché ci sono tante amicizie, ma quelle autentiche, quelle che ti restano dentro, che senti parte di te, che ti hanno formato,  credo siano le amicizie della tua infanzia/gioventù. La vita ti ha purtroppo allontanato da loro ed oggi per me è giunto il momento di "tornare a casa" e di riscoprirle di nuovo.Ed è bello scoprire che il piacere intenso che provi tu, quando chiami e riabbracci un vero vecchio amico, è lo stesso che lui sta, nello stesso momento, provando per te. .  E poi grazie a Michele (uno dei vecchi amici di cui sopra) sono già stato al magazzino Caritas Ambrosiana per conoscere la realtà e fare un colloquio con il responsabile Alberto.  A lavorare oltre a Michele ho scoperto esserci altri amici di gioventù conosciuti quando andavo in oratorio presso il CGCR di Vimercate. Ho iniziato a lavorare a 17  anni da magazziniere. Inizierò come volontario, grazie alla Caritas Ambrosiana la mia nuova vita da "pensionato" con lo stesso ruolo: che bello, insomma il cerchio si chiude. 

Ecco questo è quanto. Ci tenevo a scriverlo in questo mio personale blog/diario. 

E' andata così. Senza meriti particolari sono un privilegiato! 

Posso solo auspicarmi questo: di poter essere utile non solo a me stesso, ma, fino a quando fortuna e salute mi assisteranno, ancora di più agli altri e a tutto il mio prossimo, presente e futuro.

Maurizio Sarchielli - emmesse , 20 ottobre 20122



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