Dal “Liber Chronicus” della parrocchia di Aicurzio, relativo all’anno 1944. Così scriveva il Parroco di quell'anno:
“26 luglio – Esecuzione di condanna a morte per impiccamento.Stamane, verso le ore 8, in un campo, sulla strada campestre che conduce verso Sulbiate Superiore, venne eseguita la sentenza di morte per impiccagione, emanata dal Comando militare germanico di Monza, contro certo Bersan Giovanni, d’anni 18, nato a Ronco all’Adige, prov. di Verona, il 12 luglio 1926, domiciliato a Monza, accusato e dichiarato reo confesso di aver partecipato ad attività di bande e di avere ferito gravemente con arma da fuoco un Legionario dell’Esercito Tedesco. Per rappresaglia per triste ammonimento, per un atto di sabotaggio commesso da sconosciuti l’altra notte contro la linea d’alta tensione che trasporta l’energia elettrica a Milano, il povero Bersan fu portato qui in automobile dai soldati germanici e impiccato ad una delle piantane di ferro che erano state danneggiate. Il corpo del disgraziato Bersan Giovanni, rimase colà tutto il giorno e solo verso notte fu messo nella cassa da morto e portato al Cimitero di Aicurzio, dove il Parroco col Coadiutore, essendo stata proibita ogni cerimonia, stavano attendendo per recitare nella camera mortuaria le esequie e impartire la benedizione”..
Giovanni era stato arrestato a Monza perché distribuiva volantini contro i criminali nazifascisti.
Contro di lui costruirono false accuse. Giovanni era fratello minore di Luigi Bersan iscritto al Partito Comunista e membro attivo dei Gap (Gruppi d'Azione Patriottica).
Per rappresaglia Giovanni Bersan fu prelevato dal carcere, portato sul posto e sommariamente giustiziato in quella strada di campagna che collegava Aicurzio a Sulbiate.
Per tutto un giorno il suo corpo senza vita rimase appeso a quel traliccio. I Fascisti vietarono cerimonie e cortei funebri.
Ma, il sacrificio di questo giovane italiano non fu vano.
Poi, vinse la Libertà, persero i criminali.
E ancora oggi qualcuno celebra e ricorda la tragica morte di Giovanni Bersan: giovane Partigiano.
Giovanni era stato arrestato a Monza perché distribuiva volantini contro i criminali nazifascisti.
Il traliccio di via G. Bersan - Aicruzio |
Per rappresaglia Giovanni Bersan fu prelevato dal carcere, portato sul posto e sommariamente giustiziato in quella strada di campagna che collegava Aicurzio a Sulbiate.
Per tutto un giorno il suo corpo senza vita rimase appeso a quel traliccio. I Fascisti vietarono cerimonie e cortei funebri.
Ma, il sacrificio di questo giovane italiano non fu vano.
Poi, vinse la Libertà, persero i criminali.
E ancora oggi qualcuno celebra e ricorda la tragica morte di Giovanni Bersan: giovane Partigiano.
Il fascismo non è un' opinione: è un crimine!
Questa è la sua canzone:
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