Era il 1980, gli inizi di un nuovo decennio e ovviamente ancora non si sapeva cosa avrebbero portato e come male poi sarebbero stati giudicati i tanto vituperati anni 80.
Quel maledetto e benedetto decennio della nostra vita.
Oggi tutti ne parlano male.
Pare che tutto il peggio del peggio abbia avuto abbrivo e origine in quegli anni.
I favolosi scintillanti anni '80.
Quelli della Milano da bere, del "tuttoquieoraèpossibile", della sbornia collettiva di effimero benessere ma reale solo perché immaginabile e quindi in potenza realizzabile. Insomma più che anni favolosi anni di favole di sogni che poi di fronte alla realtà, alla vita vera franarono miseramente e cocci ahinoi forse, non abbiamo finito di raccoglierli ancora oggi. Dopo gli anni "impegnati" figli del 1968, ecco la reazione: quelli spensierati, della festa generale pseudodionisiaca del disimpegno gioioso consapevole e collettivo.
Ma io , io c'ero, io avevo nel 1980 sedici anni. Fate un po' voi, come ci potesse stare bene un adolescente in un contesto così "godereccio".
L'età giusta giusta nel posto e nel momento ideale.
Sì riconosco oggi cinquantenne suonato tutti i danni è vero. Lo so.
Ma io li ho vissuti. La mia generazioni li ha interpretati da protagonista.
Perdonatemi non riuscirò mai a disprezzarli completamente.
Confesso che sebbene già allora un po' critico, un po' controcorrente, li ho consumati, li ho appunto "bevuti" e goduti, e forte molto forte, molto intensamente anch'io.
Mi fermo, perché qui in questa rubrica che vive solo di notte, perché poi di giorno si lavora, si parla di canzoni.
Allora perché "Suonare suonare" della PFM ?
Perché ieri su FB, Paola (una vera amica non solo social, certamente tra i 25 lettori del blog - ndr. ciao Paola e grazie ancora .) , a commento di un mio post, clicca qui, me l'ha fatta ricordare.
E quindi con la mia Eko 6 corde eccomi qui.
La PFM era reduce dallo straordinario successo di un album del1979 registrato dal vivo di alcuni concerti tenuti quasi per scommessa/scherzo con il famoso poeta cantautore Fabrizio De Andrè.
Gli arrangiamenti rock dei brani minimalisti di Fabrizio conquistarono subito critica e pubblico.
Però di questa monumentale esperienza da ascrivere tra le meraviglie delle meraviglie della nostra musica e cultura ne avremo modo di parlare e raccontare poi.
In quest'album "Suonare Suonare" la PFM abbandona il genere del Rock progressivo italiano degli anni '70 ormai in crisi, per rinnovarsi e volgersi a melodie e suoni più commerciali, più accattivanti, più semplici, ma non per questo musicalmente banali.
Si è vero c'è aria di disimpegno.
Ed è per questa ragione che considero questo album, in particolare questa canzone, la colonna sonora dei miei/nostri anni 80.
Cioè, quello suonato e cantato dalla PFM era un giusto disimpegno. Oltre non in altri ambiti come poi è avvenuto non si sarebbe dovuto andare.
Ed io la Pfm e quelli come me, e lo dico con orgoglio, non ci siamo mai andati.
Allora intendiamoci, tutto ciò non è che mi/ci salva, ma rispetto a certe aberrazioni mi consente di mantenere le debite distanze.
Confesso giovani degli anni 2000.
Sono colpevole. C'ero anch'io.
Posso solo dire che avevo sedici anni, e che poi, non ho mai oltrepassato certi limiti, eticamente e moralmente insuperabili.
Io e tanti altri come me non sono/siamo mai andati oltre.
Colpevoli sì, ma forse, come si dice adesso, e noi lo possiamo dire veramente, "a nostra insaputa".
Anzi quando ho capito, mi sono impegnato a cercare di rimediare.
Era tardi, purtroppo.
Carissimi, non vi chiedo la grazia, ma rispetto ad altri, per buona condotta, una riduzione di pena sì.
Perché?
Perché avevo sedici anni e davanti tanta vita e poi.... "... no io non ci sto, salgo sull'auto che mi porta via via via e allora sì torno a girare là dove c'è musica..." come potevo resistere?
Siate comprensivi, siate tolleranti.
Questa notte, questa volta l' attacco in RE lo faccio con la tastiera che viene meglio e poi perché mettendo le cuffie disturbo meno chi sopra dorme ancora.
Per piacere Di Cioccio batterista mancato e cantante improvvisato non urlare, sottovoce, tanto siamo tra noi ti sento bene e ti capisco lo stesso.
Dai tu che dovresti essere capace ;-) ....dammi il tempo che iniziamo....
RE LA- Starsene a casa, a che fare? RE LA- DO SOL Quello che ciondola, ma non gli va di restare LA SI- SI-/LA SOL leggo un giornale, sempre uguale. RE LA- Ho gli occhi che mi fanno, quasi male RE LA- DO SOL a forza di vedere fuori, sempre gli stessi colori LA SI- SI-/LA SOL SI- SI-/LA SOL qui per sognare mi tocca dormire, o come sempre suonare suonare. RE LA SOL RE Stringo tra i denti le labbra e i miei pensieri, ricordo come ero ieri. LA SOL RE Ma perche' poi dovrei dimenticare, quel gioco d'oltremare. RE LA SOL RE/FA# MI- No non ci sto, salgo su un'auto che, mi porta via, via, via SI- SOL RE SOL9 RE SOL9 SOL-9 e allora si', torno a girare la', dove c'S musica. RE LA-
Fuori a passeggio su un prato, senza fiato RE LA- DO SOL lei che mi aveva avvertito, ma io, io non le ho creduto LA SI- SI-/LA SOL SI- SI-/LA SOL qui per sognare mi tocca dormire, o come sempre suonare suonare. RE LA SOL RE Stringo tra i denti le labbra e i miei pensieri, ricordo come ero ieri. RE LA SOL RE Ma perche' poi dovrei dimenticare, quel gioco d'oltremare. RE LA SOL RE/FA# No non ci sto, salgo su un'auto che, mi porta via, via, via SI- SOL RE SOL9 RE SOL9 SOL-9 e allora si', torno a girare la', dove c'e' musica.
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