giovedì 11 luglio 2013

"Titanic" piccoli errori da sistemare, grandi promesse non mantenute.

GdV del 09/07/2013 - "Titanic, lavori fermi"

Il Titanic di Sulbiate  in fase di costruzione.
Nel Giornale di Vimercate di questa settimana di Sulbiate c'è veramente poco.

Forse la notizia da segnalare  più importante è il fatto che il giornale non abbia ritenuto degno di nessun interesse l'incontro pubblico che si è tenuto settimana scorsa in biblioteca dal tema "A Sulbiate 500 firme non valgono niente".

Nella pagina curata da Alberto Secci siamo presenti solo  in un brevissimo articolo dal titolo:"Titanic, lavori fermi". Per il resto niente di particolare da segnalare.

Di seguito la dichiarazione del Sindaco Crespi rilasciata al giornale:" Abbiamo dovuto fermare i lavori per due problematiche riscontrate dai nostri uffici (ndr: anomalie nelle realizzazione della vasca volano per la raccolta delle acque piovane e nella realizzazione del sottotetto). I tecnici e gli agenti della polizia locale hanno trovato delle incongruenze con i progetti iniziali. A causa di queste contraddittorie abbiamo dovuto fermare i lavori. Potranno riprendere soltanto quando l'impresa appaltatrice si adeguerà ai progetti iniziali".

Mio commento:


Per curiosità  segnalo che il nome "Titanic" attribuito con amara ironia dai Sulbiatesi  a questo mega complesso residenziale, che deturperà per sempre la piazza centrale della nostra comunità, ormai è diventato patrimonio comune se anche il Gdv lo usa per individuare l'edificio protagonista un mese fa della clamorosa protesta del sig. Rocco Manno che per chiedere di essere pagato era salito sul traliccio della gru del cantiere.

Il "Titanic" è quello che resta dove prima sorgeva il vecchio edificio scolastico. 
Il "Titanic" è il prezzo che stiamo pagando e che le generazioni future continueranno a pagare per le scelte di "cattive" amministrazioni. 
Ma quel che è peggio è che a futura memoria, il "Titanic" è la prova delle numerose bugie e  il risultato di parziali verità che sono state impunemente raccontate ad arte ai Sulbiatesi utili e funzionali a carpire loro buona fede.

Infatti, era stato detto che avremmo avuto una palazzina delle stesse dimensioni della vecchia scuola e che con il vincolo d'ufficio l'amministrazione avrebbe vigilato; era stato detto che definire il comparto un maxi palazzo è esagerato perché su un'are di 5000 mq, abbiamo consentito un edificato di 10.000 metri cubi e che solo un terzo saranno occupati dalle case, il resto sarà dedicato a verde pubblico e parcheggi; era stato detto che con la trasformazione in residenziale dell'area della scuola potevamo stare certi che 1.500 mq sarebbero stati destinati a parcheggi e alla sistemazione.
Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti!

Peccato che le parole di una Pubblica Amministrazione non abbiamo lo stesso valore e gli stessi vincoli che hanno invece i progetti esecutivi approvati. 

Allo stato attuale ci sarebbe  da chiedersi: difronte a tali e tante difformità con quanto promesso, in caso di sopralluogo dei tecnici e degli agenti della polizia locale, potendo intervenire per correggere le contradditorie, che cosa avrebbero predisposto? 
La sua demolizione?

emmesse




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