Il Poeta - Alessandro Peducci da Vimercate |
Ho frequentato spesso la sua abitazione quando ero adolescente.
Allora sapevo che il sig. Alessandro si dilettava a comporre versi in vernacolo vimercatese.
Ma allora non conoscevo e non avevo capito esattamente quanto fossero importanti quelle poesie.
Pensavo fossero solo un gioco, uno scherzo, un simpatico passatempo di un signore un po' curioso, simpatico e originale.
Solo molto tempo dopo ho capito quanto enorme, per questa terra, fosse invece il loro peso il loro valore.
Mi capitò tra le mani un libro, durante un giorno di pulizie, completamente dimenticato, che non so per quale motivo era finito nella nostra libreria a Sulbiate dal titolo; Voltàs indree.
Forse lo acquistai semplicemente in onore e per rispetto della amicizia con Luca,( che ormai non vedevo più da tanto tempo) o forse perchè mi sentivo un po' in debito per tutte quelle ore e quelle tante notti passate a casa sua magari a bere e a tirare l'alba,, senza avergli chiesto il permesso, con altri amici, una bottiglia del suo speciale vino, quando, però, lui non c'era, o perchè al mare in ferie. o perchè a lavorare
Iniziai a leggere e fui subito rapito.
Insieme a quel libro passai delle notti indimenticabili.
Raccontava di Vimercate; la mia città, il paese in cui sono cresciuto, mi sono formato, sono diventato uomo. Ma, la raccontava, sia in prosa che in versi, con autentico amore, con ironia, con passione, con profonda e vera e dolce malinconia.
Una Vimercate, che, forse, pur non essendoci più, per me, se si osserva attentamente, è ancora presente, nelle strade, nei monumenti, negli odori, nei rumori, di certe giornate, tipo il venerdì giorno di mercato, nelle espressioni delle persone. che ancora oggi si possono incontrare a passeggio tra le sue vie. Dimenticata, ma tuttavia ancora viva.
Insomma, tra quelle parole, per me, era facile trovare, non solo le radici ma, la celebrazione, l'essenza, lo spirito, la cifra, dell'essere e appartenere indissolubilmente a un luogo a una città.
Città, Vimercate, che io conoscevo e che un po' sentivo e sento anche mia.
E mentre leggevo mi figuravo il sig. Alessandro che recitava e cantava insieme a me.
Beh, io non sono un vimercatese doc, io sono uno dei figli del baby boom anni 1960 di genitori toscani emigrati in Lombardia in cerca di lavoro.
Il vimercatese, io non lo so parlare e non lo imparerò mai, ma, lo capisco almeno al 95% (....mi sfuggono i termini più ricercati - ma il libro a fronte ha la traduzione in italiano corrente), e quando ci provo, Emanuela ride e mi prende in giro e dice che sembro il meridionale del trio comico di Aldo, Giovanni, e Giacomo. Che tristezza!!! Accidenti, lo so che ha ragione!
...ma quanto mi piace, e quanto è bella e musicale questa lingua!
In particolare se è espressa in poesia e magari con i versi, di un poeta che conosco: del grande "Lisander ", Alessandro Peducci da Vimercate.
Oggi, parteciperò al funerale del Sig. Peducci, che sarà celebrato a Vimercate presso il Santuario della Beata Vergine del Rosario a partire dalle ore 15:00.
Non sarò lì per chiedere scusa per quelle bottiglie di vino che "stranamente" scomparivano, negli anni 70 dalla sua dispensa (.....tanto lo so che se avesse potuto ce le avrebbe regalate lui o meglio ancora si sarebbe seduto con noi a chiacchierare e a tirare mattina!) ma, sarò presente, insieme alla sua gente e al suo paese, ormai diventato grande città, per salutare, onorare e rendere omaggio a uno dei pochi grandi, grandissimi Vimercatesi.
A presto sig. Alessandro Peducci, il grande "Lisander": voce, memoria, poesia di un luogo, di questo mondo, a cui ho voluto e voglio bene anch'io.
Grazie e grazie ancora sig. Alessandro.
....ma non solo, ....per quel suo vino speciale!
Maurizio Sarchielli
Sulbiate 20/04/2016
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