lunedì 2 maggio 2016

Monica L. e il suo Cammino - S.J.P.d.P. – Logrogno 173 km.

Le interviste di Controventoblog

Conosco Monica L. solo di vista, ma quando ho saputo che anche lei, come tanti altri, ha vissuto l'esperienza del Cammino di Santiago de Compostela, ho osato chiederle se era disponibile a rispondere ad alcune mie domande e a regalarmi alcune immagini.

Ringraziando Monica L. per la gentile disponibilità, pubblico di seguito il risultato.
Buona visione e buona lettura.
ms


IL MIO CAMMINO      8/17 GIUGNO 2015

D.1  Quale cammino hai scelto?
 Tante volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto camminare da sola,volevo provare la libertà di
bastare solo a me.
 Tante volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto percorrere il cammino di Santiago.
Mi attirava l’idea che quel cammino aveva visto secoli di pellegrini calpestare il suo suolo, volevo camminare nella storia e assorbire quell’energia indescrivibile che un luogo pieno di spiritualità poteva trasmettere.
Tante volte ho pensato di intraprenderlo, ma poi,la famiglia,il lavoro,gli impegni quotidiani mi hanno sempre scoraggiata. Sembrava impossibile per me poter partire per un viaggio di questo tipo. Poi,improvvisamente succede qualcosa,ed è un qualcosa di così devastante che mi fa perdere l’equilibrio E in quel momento sento che il cammino è un appiglio a cui aggrapparmi per non precipitare. La decisione è presa. Senza pensare allo sconvolgimento che avrei provocato con la mia assenza prenoto subito il volo di andata e ritorno, e già mi sembra di respirare. Il mio viaggio era cominciato.

D.2  Quanto è durato?
Purtroppo potevo disporre di soli 9 giorni di vacanza,quindi potevo scegliere se partire dall’inizio e arrivare fin dove i miei piedi e la mia schiena mi avrebbero portata o percorrere l’ultimo tratto e arrivare a Santiago. Se di un libro ti leggi solo gli ultimi capitoli ti perdi tutto il senso,così è per me il cammino. Non è importante arrivare alla fine,importante è iniziare a camminare,così ho scelto di partire dall’inizio,da S.J.P.d.P. Si trova sul versante francese dei Pirenei,una tappa tra le più belle,lunga e abbastanza faticosa,che ti porta a scavallare il passo di Roncisvalle ed entrare in Navarra sul versante spagnolo. I boschi sono tra i più belli e antichi d’Europa,e ti sembra di essere in un mondo al di là del tempo.

D.3 Come lo hai pianificato? Ti ha aiutato qualcuno o da sola?
Non c’è molto da pianificare, basta partire. Non devi prenotare ostelli o mezzi a parte l’aereo,quindi una volta che hai uno zaino e sai cosa metterci dentro,sei a posto. Ho avuto ottimi consigli dalla mia amica Francesca che l’ha percorso prima di me. Mi ha tolto ogni dubbio e ogni preoccupazione e mi ha aiutata con l’organizzazione dello zaino che deve essere il più leggero possibile. Pena dolori hai piedi e tendiniti,senza parlare delle ampollas, le temute vesciche.

D.4  è necessario allenarsi?
Direi che un minimo di allenamento ci vuole,camminare per 20/30 km al giorno con uno zaino che pesa 10kg sulle spalle può essere abbastanza faticoso,anche se poi è la testa che fa tutto e ti fa arrivare dappertutto. Io mi sono allenata per due mesi camminando per almeno 8/10 km due o tre volte a settimana,utilizzando le scarpe che avrei poi usato. Le scarpe sono la cosa più importante,devono essere comode e già “vissute”per scongiurare tendiniti e  vesciche (che comunque,malgrado tutti gli accorgimenti,mi si  sono formate …)

Foto carrellata del Cammino di Monica L.



D.5 Quali relazioni hai avuto con altri pellegrini e con chi vi accoglie per la notte e il ristoro?
Sul cammino se parti solo ma non sei mai solo.
Camminare da sola mi ha dato l’opportunità di conoscere tante persone partite sole come me. Quando sei solo sei più libero e aperto verso gli altri,sul cammino cadono tutte le barriere,non ci sono più differenze di età o di stato sociale,si è tutti uguali. Esce l’anima della persona,ed è lei che sceglie con chi allacciare rapporti più o meno stretti con chi incontri,è sempre lei che ti spinge a confidarti o scambiare pensieri e ascoltare le storie di chi incontri,e magari scoprire che avevi bisogno proprio di quelle parole,dette da una persona che probabilmente non incontrerai mai più.  Mentre con altre si instaura un legame che non si scioglie neanche a cammino finito. Io ho incontrato due persone,una sul cammino e una sul bus che mi portava a Saragozza dove avrei ripreso l aereo. Con la prima ho camminato per giorni,con la seconda ne ho passati solo uno e mezzo,ma sono diventate importanti da subito,come se le conoscessi da sempre.
Gli ospitaleri sono in genere molto gentili e disponibili,per la mia esperienza non ho nulla da lamentare,in particolare ricordo l’ospitalero del albergue del pellegrino di Obanos. E’ un albergue  con solo 20 posti letto,pulito e accogliente. La mattina dopo aver preparato la colazione,ha raccontato la storia di quel piccolo borgo molto ben tenuto dove si congiungono i due cammini,quello francese e quello aragonese,e altri episodi storici. E’ stato un bel momento e un buon inizio di giornata.

D.6  Dove hai trovato le informazioni?
Ho trovato informazioni dettagliate in “ La guida del cammino di Santiago de Compostela”,e poi in fb ho trovato un gruppo “Cammino di Santiago….il ritorno” dove ho trovato altre informazioni e conosciuto una persona che mi ha messo in contatto con chi rilascia la credenziale. Non puoi percorrere il cammino senza la credenziale,è una sorta di passaporto che ti da diritto a usufruire degli ostelli parrocchiali e comunali,e dove ti appongono il “sello”,il timbro che garantisce il tuo passaggio. Puoi richiederlo in Italia e partire già con la credenziale oppure procurartela sul posto. Senza non si ha diritto neanche ad avere la “Compostela” una volta arrivati a Santiago. È un documento che attesta il tuo pellegrinaggio.

D.7 Cosa è Santiago in genere e cosa è per te in particolare?
Santiago è un percorso di vita. Sicuramente un percorso spirituale. Un cammino religioso. Un cammino storico. Un bellissimo percorso di trekking molto ben attrezzato. Per me è stato un cammino per ritrovarmi. Si dice che il cammino non ti da quello che chiedi ma quello di cui tu hai bisogno. Per me è stato così.

D.8 Perché fare il cammino?
Il cammino ti chiama. Il motivo lo conosce lui,e poi forse lo scopri anche tu quando sei li a camminare.

D.9 Altri progetti o nuove destinazioni?
Per ora vorrei solo poter riprendere il cammino da dove l ho interrotto,da Logrogno ,e aggiungerne un altro pezzo,non so però quando riuscirò a partire,e poi finirlo il prossimo anno.  
D.10 Cosa consiglieresti a un completamente non allenato per iniziare?
Iniziare a camminare. Ovunque.

S.J.P.d.P. – Logrogno  173 km.
 Il mio cammino   

                                                                                                                 Monica G. L.                   

Nota personale.
Questa non è la prima intervista che ho pubblicato on line.
Ho iniziato ad intervistare persone quando collaboravo con altro blog locale di Sulbiate : Teorema...la quadratura del Circolo. Per archivio consultazione CLICCARE QUI. 

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