Copertina originale del 45 giri |
"Meglio non piangere, anzi; ridacchiare!"
Credo che l'esempio di quanto possa essere "pesante" una canzone di musica leggera sia ben rappresentato da questo brano, da questa opera d'arte.
Ho visto un re è un brano di facile ascolto, difficile, molto difficile da suonare, anche se sono solo due accordi, ma non solo, anche molto impegnativo da cantare.
Chitarrista e cantante se sono due persone diverse, devono essere molto affiatati o aver provato prima dell'esibizione molte volte.
Apparentemente sembra una filastrocca per bambini e in parte lo è, ma i veri destinatari sono gli adulti.
Chitarrista e cantante se sono due persone diverse, devono essere molto affiatati o aver provato prima dell'esibizione molte volte.
Apparentemente sembra una filastrocca per bambini e in parte lo è, ma i veri destinatari sono gli adulti.
Il testo è stato scritto dal Premio Nobel Dario Fo, la musica da Paolo Ciarchi.
La prima pubblicazione, incisa da Enzo Jannacci, fu del 1968 nel singolo 45 giri - Ho visto un re / Bobo Merenda * , e nell'album - Vengo anch'io no tu no.
Nella registrazione il coro che accompagna Jannacci è composto dal due comico Cocchi e Renato.
Nella finalissima del famoso programma televisivo di quell'anno, Canzonissima, la RAI a causa dei contenuti irriverenti censurò la canzone.
Qui i due protagonisti la cantano insieme.
La prima pubblicazione, incisa da Enzo Jannacci, fu del 1968 nel singolo 45 giri - Ho visto un re / Bobo Merenda * , e nell'album - Vengo anch'io no tu no.
Nella registrazione il coro che accompagna Jannacci è composto dal due comico Cocchi e Renato.
Nella finalissima del famoso programma televisivo di quell'anno, Canzonissima, la RAI a causa dei contenuti irriverenti censurò la canzone.
Qui i due protagonisti la cantano insieme.
Dario Fo scrisse questo pezzo come una canzone popolare finta, da inserire nel suo spettacolo "Ci ragiono e canto", basato su una ricerca/raccolta di canzoni popolari legate al mondo del lavoro.
Fo disse di essersi ispirato ai "bei-bei", canto polivocalico della campagna compresa tra il Monte Amiata e Grosseto che accompagnava le serenate, le romanze, i canti d' osteria, le "canzonacce" di quella tradizione popolare.
Credo sia uno dei canti di satira contro il potere tra i più riusciti ed efficaci.
I ricchi i potenti se toccati nei nei loro beni piangono, i villani, i contadini, la povera gente, il popolo invece "ridacchia" perchè ....."sempre allegri bisogna stare..."
Per il sottofondo musicale del video si è scelta una delle ultime versioni interpretata da Cornacchione e Bassanese.
Altre interpretazioni famose sono quella di Paolo Rossi e quella memorabile avvenuta in una trasmissione Rai, dove cantano insieme Celentano, Fo, Albanese, Gaber, Jannacci.
Video
Per cantare e suonare insieme.
HO VISTO UN RE
- Ho visto un re.- Sa l'ha vist cus'è?
- Ha visto un re!
Re
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
Re
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- è l'imperatore che gli ha portato via
un
bel castello...
- Ohi che baloss!
Re
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; sì, beh.
- Ho visto un vesc.
- Sa l'ha vist cus'è?
- Ha visto un vescovo!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Anche lui, lui, piangeva, faceva
un gran baccano, mordeva anche una mano.
- La mano di chi?
Re
- La mano del sacrestano!
- Povero ve-scovo!
- E povero anche il sacrista!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- è il cardinale che gli ha portato via
un'abbazia...
- Oh poer crist!
Re
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero ve-scovo!
- E povero anche il sacrista!
- Ah, beh; sì, beh.
- Ho visto un ric.
- Sa l'ha vist cus'è?
- Ha visto un ricco! Un sciur!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Il tapino lacrimava su un calice di vino
ed
ogni go-, ed ogni goccia andava...
- Deren't al vin?
Re
- Sì, che tutto l'annacquava!
- Pover tapin!
- E povero anche il vin!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Il vescovo, il re, l'imperatore
l'han mezzo rovinato
gli han portato via
tre case e un caseggiato
Re
di trentadue che lui ne ha.
- Pover tapin!
- E povero anche il vin!
- Ah, beh; sì, beh.
- Ho vist un villan.
- Sa l'ha vist cus'è?
- Un contadino!
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Il vescovo, il re, il ricco,
l'imperatore,
persino il cardinale, l'han mezzo rovinato
gli han portato via:
la
casa
il
cascinale
la
mucca
il
violino
la
scatola di scacchi
la
radio a transistor
i
dischi di Little Tony
la
moglie!
- E pò, cus'è?
La7
- Un figlio militare
gli hanno ammazzato anche il maiale...
- Pover purscel!
Re
- Nel senso del maiale...
- Ah, beh; sì, beh.
La7
- Ma lui no, lui, non piangeva, anzi:
ridacchiava!
Ah! Ah! Ah!
- Sa l'è, matt?
- No!
- Il fatto è che noi villan...
Noi villan...
Re La7
E sempre allegri bisogna stare
Re
che il nostro piangere fa male al re
La7
fa male al ricco e al cardinale
Re
diventan tristi se noi piangiam
La7
e sempre allegri bisogna stare
Re
che il nostro piangere fa male al re
La7
fa male al ricco e al cardinale
Re
diventan tristi se noi piangiam
[Enzo Jannacci]
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