venerdì 16 settembre 2016

Teoria - ideologia gender - "Il sonno della ragione genera mostri".

Anche a Sulbiate un incontro sul niente e sull' inesistente.

Avrei voluto fingere di non sapere. 
Ma non è giusto.

E poi, la prima ".....aria che a me gira intorno" è quella del mio paese: Sulbiate.

Quindi, è bene che mi assuma la responsabilità, e cercando di essere il più chiaro e corretto possibile, manifesti apertamente quello che penso circa un incontro pubblico organizzato e tenuto ieri sera da un Associazione di Sulbiate sul tema "Ideologia gender".



Credo che parlare di "teoria gender" o di "ideologia gender" sia come parlare di niente.  ...

Perché questa teoria/ideologia non esiste, è un  nemico inventato da chi vuole "mostrare i muscoli" e combattere, ma contro un qualcosa che non c'è, e che se esiste, esiste solo perché  è stato da loro inventato! 
Forse è  un fantasma, uno spauracchio, che purtroppo abita la testa e le notti insonni tra più timorosi tra noi, o tra i più portati  a credere o per debolezza, o per convenienza, a volte anche politica, alle favole o ai racconti che prefigurano terrificanti Armageddon o inappellabili Giudizi Universali. 

Ma come si sa, non ce n'è come inventare un fantasma che non esiste, per farlo esistere davvero.

Invece, a me pare solo propaganda, pessima propaganda, e  tra le più meschine.

Utile solo a spaventare. (...)


In particolare, a terrorizzare  le persone più semplici, le più ingenue, che non hanno tempo o non possono o non sanno o non hanno strumenti per approfondire gli argomenti con maggiore studio e informazione, e quindi, si fidano delle parole di amici, e così, acriticamente, accettano per vero ciò che gli è raccontato. 

Forse, come tante altre paure, è funzionale a creare una sorta di "identità",  di "appartenenza", o peggio ancora, è abilmente usata per  alimentare "facili consensi". 

Oppure, e questa è l'opzione più triste, è utile a  chi ha bisogno di trovare un pretesto per sentirsi libero e in pace con se stesso, per poter criticare e dire male di coppie di omosessuali, brandendo come vessillo la Croce di Cristo, che dell' Amore, della tolleranza e quindi della capacità di relazione verso il prossimo, e dell'alterità, ne fece la cifra, il Messaggio della Buona Novella, del Vangelo.


Ma cosa c'è di male ad educare i nostri giovani ad accettare serenamente le diversità, a valorizzare la ricchezza della differenza sessuale?

Dove sta lo scandalo in un eventuale progetto educativo che miri a prevenire tra i ragazzi il proliferare del bullismo omo-fobico, la violenza sulle donne, a far crescere l'educazione all'eguaglianza tra uomini e donne e, udite, udite, il  rispetto per le persone omosessuali, lesbiche e gay? 

Esistono, invece, i "gender studies", in italiano "gli studi di genere". 

Non sono né un'ideologia, né un oscuro disegno massonico,  che supportato da un complotto planetario, abbia lo scopo di sovvertire l'etica e la morale del mondo e distruggere la famiglia o il futuro dei nostri figli. 

In ogni modo, non sono un progetto ideologico più di quanto possano essere studi sull'architettura contemporanea, sulla filosofia moderna o la gastronomia televisiva etc, etc....

Sono solo studi interdisciplinari, che approfondiscono la conoscenza del ruolo della sessualità, del rapporto uomini e donne, delle identità maschile e femminile, ma non offrono nulla di definitivo, di alternativo, e non indicando inappellabili  nuovi modelli che sostituiscano quelli analizzati, studiati e messi in discussione.  
Sono semplicemente studi rivolti ai  fenomeni che si sviluppano e si diffondono nella/nelle società. Che male c'è?


Il sonno della ragione genera mostri.
 L' Associazione di Sulbiate avrà certamente avuto le sue buone ragioni per scegliere di stare con coloro che combatto contro il nulla, contro lo spauracchio, "gender". 

Essendo però un' Associazione di Sulbiate, per quello che che può interessare, esprimo il mio modesto disappunto, profonda delusione, e personale dispiacere. 
Anche perché,  quella Associazione ha nel suo nome una parola importante: "radici".

Ora, se con il termine "radici" si intende il vissuto, lo storico, il portato morale, etico, civile, lo spirito accogliente, generoso  e altruista che ha sempre abitato e animato questa nostra piccola comunità, signori dell' Associazione, ma ditemi : che cosa c'entra Sulbiate con tutto ciò? 

Sfogliando la storia del nostro paese, non ho trovato nessun cattolico, nessun credente laico, nessun parrocchiano, nessun prete, nessuna suora, esempio di  conservazione e chiusura così, intransigente e ottusa. Anzi, gli esempi più virtuosi, sono stati cattolici sulbiatesi aperti al nuovo e a cogliere con coraggio le sfide, anche educative, come dire: "segno dei tempi", o più semplicemente, che il momento storico gli poneva difronte. 

Se invece per "radici" si intende altro, allora, peggio per voi.
Sappiate che qui a Sulbiate su questo tema, se quello spirito di cui sopra esiste ancora (Forse non sono bene informato ma non mi risulta sia scomparso!), quelli che vi seguiranno, io credo, saranno pochi, molto pochi.

Infine per terminare: penso che maschi o femmine o con un dato carattere sessuale si nasce; Uomini o Donne si diventa. 
Non so voi, ma io, nonostante l'età e la discreta esperienza di vita vissuta, non posso dire ancora oggi con certezza, di aver finito  di imparare e in particolare di conoscere me stesso. 


Solo di una cosa posso dirmi certo. 
Per dirla alla Francisco Goya, che in questo caso calza appunto a  pennello: per piacere, cerchiamo tutti di essere più tolleranti e più prudenti, perché, "Il sonno della ragione genera mostri". Altro che fantasmi o spauracchi!






emmesse 

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4 commenti:

  1. Si è triste quello che è successo! Perché non aiuta a capire e a maturare atteggiamenti da grandi. Perde Sulbiate !!!

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    1. Scusa Gigi hai partecipato? Sai dirmi qualcosa di più? C'erano molti giovani? So che poi l'incontro si è tenuto in parrocchia. Perché non in sede dell'Associazione come inizialmente era stato comunicato? Significa che il Parroco Raimondi condivide?
      Grazie se sai e se vuoi.

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    2. dimenticavo...a far gli onori di casa c'era don Paolo.

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  2. Ciao
    ha partecipato poca gente oltre i soliti noti.
    Sul luogo dell'incontro c'era affisso un cartello "trasferito in.. per inagibilità per il tempo..."

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