sabato 29 ottobre 2016

Zia Leti e le bandierine - Don Marco al secolo Keaz.

Don Marco Carzaniga - Keaz

Della serie l'insostenibile leggerezza delle parole (Parabole) di Don Marco al secolo Keaz.

Zia Leti e le bandierine.


Le bandierine colorate sembrava non avessero nessuna intenzione di restare attaccate al muro dell’oratorio e Zia Leti non sapeva più quale strategia usare per realizzare quel decoro cromatico. Il giorno dopo ci sarebbe stata la festa  e le classiche bandierine avrebbero dato un tocco di colore.  In quel momento si accorse che un giovane, appoggiato al muro di fronte, la stava osservando; probabilmente da un po’ di tempo. Si girò verso di lui e gli disse: - Ciao, invece di startene lì con le mani in mano, potresti aiutarmi, te ne sarei grata. –
Lui si stacco dal muro e andò verso di lei, strinse la mano che gli porgeva e disse : - mi chiamo Nicola-
Lei rispose: - io sono Leti, ma per tutti Zia Leti.
-Perchè  appendi queste bandierine? –
- Perché domani c’è la festa dell’oratorio.-
-E’ questo l’oratorio? – disse il giovane indicando il luogo di fronte a lui.
- Si ma non solo.-
-In che senso?-
Spiegarlo in poche parole non è semplice, però ci provo. L’oratorio è sì un luogo nel quale adulti e ragazzi si incontrano, giocano , definirlo un centro ricreativo e di aggregazione è riduttivo.  Prima di essere un luogo l’oratorio è l’espressione della cura che la comunità cristiana degli adulti ha verso i ragazzi, gli adolescenti e i giovani della parrocchia. Avere uno spazio è importante, ma è in funzione di quella cura che si esprime nel difficile e mai scontato equilibrio tra annuncio missionario e passione educativa.
-Penso di essermi un po’ perso – disse un po’ pensieroso
- Cerco di essere più chiara- riprese Zia Leti- Attraverso l’oratorio la comunità parrocchiale cerca di educare i suoi ragazzi alla vita di fede; in oratorio un adulto o educa o diseduca, il suo comportamento, le sue parole, non sono mai neutre o indifferenti, ma sempre hanno un effetto sulla vita dei ragazzi. Così come un adulto cristiano non deve dimenticare che ogni suo agire, “in parole e opere”, è sempre nella prospettiva di accompagnare i ragazzi nella conoscenza della Parola del Vangelo per una relazione personale con Gesù.-
Don Marco con i giovani
-Ma questo non è compito dei preti e delle suore?-
- Anche ,ma non solo. Ogni battezzato è chiamato a questa responsabilità, in tanti modi diversi e con tutta la fantasia di cui si è capaci, però non si può rinunciare a questo compito. Privare i ragazzi della bellezza del Vangelo, della libertà e della gioia che è capace di generare, significherebbe venir meno al proprio essere cristiani; potrà accadere che poi i ragazzi rispondano con un rifiuto, ma un dono così chiede di essere dato a tutti a partire dai più piccoli.
-Allora questo oratorio si può fare da qualsiasi parte…
-Certo, dipende dalle persone, non dai muri. La cura di cui ti parlavo passa nelle relazioni personali, nell’amore e nella passione che solo le persone possono trasmettere.-
La loro chiacchierata durò ancora a lungo, alternandosi in domande, risposte e proposte. Poi Nicola disse: -Allora all’oratorio c’è posto anche per me?-
-Certamente, c’è un posto per tutti; quindi se domani vuoi venire alla festa puoi cominciare da lì.
-Ci penserò…..ciao Zia Leti
-Ciao Nicola e a presto.
Lo guardò allontanarsi e si domandò se sarebbe tornato, anche solo per curiosità, o se qualche proposta lo avrebbe interessato. Zia Leti sapeva che Qualcuno, più capace di lei, avrebbe continuato a parlare al cuore di quel giovane e che ci sarebbero state altre occasioni per riprendere il discorso.


Si girò verso il muro e, come d’incanto, le bandierine si erano staccate di nuovo.


Don Marco Carzaniga - Keaz

Articoli correlati

Nessun commento:

Posta un commento