Che Roberto Rampi sapesse parlare e scrivere bene non è una novità. Molti di noi del vimercatese lo hanno incontrato, conosciuto e si sono confrontati con lui, grazie al suo pluriennale impegno politico locale.
Sorprende molto positivamente, invece, scoprirlo, fine scrittore di racconti gialli. "Assassinio a Montecitorio" è il titolo dell'opera prima del "nostro" giovane deputato. Racconto scorrevole, piacevole, e in molti aspetti anche intrigante,
Il mistero da risolvere si svolge in una Roma stupenda negli anni che precedono la dittatura fascista. Ci vuole un professionista discreto e capace per risolvere il caso. Ci vuole, appunto, uno come Sherlock Holmes, la mente più acuta d' Europa: occorre la ragione, la razionale osservazione dei dettagli per fare luce e portare ordine, dove regna il caos.
Grazie alla ricerca, alle analisi, alle testimonianze raccolte dell'anziano Holmes, è possibile cercare di comprendere la situazione politica degli anni venti e inevitabilmente prodursi in un parallelismo/analogia con quella attuale.
Sono le passioni umane a produrre il caos; sarà la razionalità, che pur non cancellando quello che è stato, proverà a darne una spiegazione.
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Riflessione/messaggio personale:
Complimenti Roberto, scusa se oso qui la confidenza.
Auguro alla tua attuale principale carriera, lunga profittevole vita (intendiamoci anche nell'interesse di tutti noi e del nostro territorio), ma, mi conforta sinceramente aver scoperto che, qualora dovesse andare male, l'arte di essere in ogni modo produttivamente impegnato non ti mancherà.
emmesse
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