Nebbia
Giovanni Pascoli 1855 - 1912
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli,
d'aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
Giovanni Pascoli.
1855 - 1912
Personale.
Sono affezionato a questa poesia perchè me la ha ricordata un mio amico.
Uno di quelli che anche se non vedi per molti anni, quando lo senti o per caso lo incontri, il tempo trascorso non ha cambiato niente della stima e dell'amicizia che c'era e ci sarà sempre tra voi.
Grazie amico mio, so che hai passato un brutto periodo.
Ma, so che hai vinto e so che presto ci rivedremo.
Non importa come, non importa quando lo sai e lo so che sarà così.
La "nebbia", per noi, non può nulla.
Perché, anche se lontani, siamo destinati ad essere sempre vicini.
ps - ricorda che attendo l'invito per quella sbronza colossale che hai promesso di organizzare' utile a festeggiare la tua ultima vittoria.
Io ci sarò, perchè non posso mancare, e perchè non ci sarà nebbia che mi confonderà, o che mi farà perdere la strada.
emmesse
Nessun commento:
Posta un commento