martedì 30 maggio 2017

Intervista a VALERY BERTOLINI - Civica PER SULBIATE


Valery Bertolini - Civica Per Sulbiate


Ciao Valery, non ci conosciamo personalmente, possiamo darci del tu?
Ciao Maurizio, non ci sono problemi assolutamente sì.
Grazie. Molto bene, iniziamo. Da quanti anni risiedi a Sulbiate e cosa  ti ha spinto a impegnarti in politica?
Allora, vediamo: mi sono trasferita a Sulbiate nel 2008, anno in cui è nato il mio secondo figlio. Fino ad allora non mi sono mai interessata alla vita di Paese perché lo vivevo più che altro come dormitorio, ma piano piano mi sono guardata intorno per cercare di capire dove sarebbero cresciuti i miei bambini e non tutto quello che mi circondava mi sembrava sufficiente. La mia “vicina di casa” mi ha raccontato cosa avrei potuto fare per non subire il Paese e così mi sono interessata ai comitati di quartiere.I comitati erano pensati per creare un ponte tra i sulbiatesi e l’amministrazione in termini di comunicazione e proposte, ma la giunta del 2011 non rispondeva mai alle nostre richieste…
E quindi che cosa è avvenuto? Perché so che ti sei già candidata in un’altra lista Civica nelle precedenti elezioni?
Da lì il passo è stato breve perché grazie a quell'esperienza mi è parso chiaro che a Sulbiate mancava l’attenzione per il cittadino. Sono entrata nella lista SDS Sulbiate Democratica e Solidale nel 2012 convinta delle idee che portava avanti, ma quell’anno è stato eletto Andrea Crespi con SI, Sulbiate Insieme, peccato.  Questi 5 anni hanno reso ancora più evidente quanto manca al nostro paese e quanto poco si debba fare in realtà per dare una svolta.
In un paese che può certamente vantarsi di essere ricco di volontari, l’affermazione che manca l’attenzione per il cittadino, o come ho già sentito dire anche da Carla Della Torre alla persona, è un’accusa importante.  Esempi? E voi cosa avete in mente di fare?
Per me il tema del volontariato è un tema molto importante. Sono convinta che i volontari siano una risorsa importante e in molti casi insostituibile, ma bisogna stare attenti. Il personale qualificato porta con sé alcune competenze che il volontario non può supplire e bisogna anche stare molto attenti alla qualità del servizio erogato! Il compenso economico dà la possibilità al cliente/utente di pretendere un servizio di qualità con tempi e modi definiti dal contratto; questo manca quando si delega al volontariato. Questo Carla sostiene: il volontariato deve tornare a ricoprire il suo ruolo di sentinella..La biblioteca, ad esempio, non può essere un’attività portata avanti dalla buona volontà di alcuni volontari: uno dei nostri punti fermi del programma è quello di avere personale qualificato che svolga  il suo ruolo di formatore oltre che di semplice “prestito e ritiro dei libri . E’ importante investire risorse per la formazione dei nostri ragazzi e la biblioteca è il fulcro della vita culturale del paese.
Il tuo ambito di impegno e lavoro sarà la scuola? Corretto?
Alla scuola italiana tengo molto, sono convinta che sia ancora la migliore in Europa e indubbiamente è ancora in grado di formare delle eccellenze, ma oggi ciò di cui c’è bisogno è la collaborazione tra genitori, amministrazione e insegnanti per affrontare i problemi che riguardano i nostri bambini e ragazzi: il bullismo e l’abbandono scolastico in primis, ma anche temi delicati come la dislessia, l’utilizzo dei social ecc.. per questo sono convinta che debba essere ripresa e pensata diversamente la commissione scuola: sono convinta che non servano grosse disponibilità finanziarie, ma manca la voglia di creare un paese vivo e partecipato; le commissioni sono il primo e più importante strumento per creare collaborazione.
Oltre ad essere mamma cosa fai nella vita?
Insegno inglese e lavoro in una cooperativa sociale che collabora con Offerta sociale.
Temo che non tutti conoscano di cosa di occupa Offerta Sociale. Brevemente?
In parole povere Offerta sociale è un’azienda speciale consortile che ha come obiettivo lo sviluppo della comunità locale in un habitat sociale che condivida e partecipi bisogni e risorse. Lavorando in cooperativa vedo quante azioni si potrebbero concretizzare e Sulbiate investe proprio poco. La cosa mi fa arrabbiare perchè non è la crisi, quindi, ma è una questione di scelte come indirizzare le proprie risorse.
Sono davvero convinta che si può e deve fare di più e la nostra lista ne è fermamente convinta. voglio entrare nella macchina amministrativa per trovare soluzioni, per dare qualcosa al mio habitat.
So che sei di madre lingua inglese. Se ti dico Ex Filanda o Fabbrica del saper Fare e “Make in progress” oppure “coworking”, cortesemente per i nostri lettori potresti fornirci la traduzione , come dire, in “sulbiatese corrente”?
Spesso ho l’impressione che si ricorra all’inglese per dare un tono a definizioni che forse in italiano parrebbero troppo banali. Se anzichè “coworking” si dicesse “spazi di lavoro condivisi” credo che nessuno ne sarebbe affascinato… e forse chiunque capirebbe che un progetto simile a Milano può avere un senso, ma Sulbiate avrebbe avuto bisogno di un’analisi dei bisogni del territorio approfondito in modo da trovare fin da subito (e direi prima della ristrutturazione) una risposta adeguata alle aspettative dei cittadini. Ora ci troviamo una struttura stupenda che ad oggi non è ancora decollata: dovremo monitorare e agire quando necessario per evitare che torni ad essere uno spazio inutilizzato….
Grazie Valery per la cortesia, la pazienza e la disponibilità e un grosso in bocca al lupo a te e al tuo gruppo. O meglio, tanto qui nessuno può sentire la mia terribile pronuncia: "good luck to you Valery and your Civica PER SULBIATE ! ...... poi se ho commesso errori me lo dici e mi correggi in privato così nessuno sente. eh eh eh ;-)

Nessun commento:

Posta un commento