giovedì 13 luglio 2017

Il mare sa raccontare. Testo e musica di Maurizio Sarchielli

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Il mare sa raccontare.

Testo e musica di Maurizio Sarchielli 

Il mare sa raccontare, il mare che non conosco
che in passato si diceva chiamassero nostro

Il mare non si dimentica, la sua memoria è infinita,
che sia questo il suo mistero, il suo tesoro nascosto.

Il mare è calma e tempesta, speranza e disperazione,
che non posso raccontare in una sola canzone.

Da qui si vedono le stelle e il mare nel cielo  si confonde
sento qualcosa che mi culla, forse è un'onda o forse non è nulla.
Da qui nessuno può fuggire e in certe notti anche la luna tace,
la sua voce non dà consolazione, un po' di pace, un senso una ragione.

Il mare è liberazione, prigione e sofferenza,
nella notte c'è qualcosa che alla deriva avanza.

Il mare così profondo che lava i panni del mondo,
la coscienza sporca e allegra di chi se ne frega.

E' miseria e vergogna e infinita pena,
di chi assiste un po' s'indigna ma non fa una piega.

Da qui si vedono le stelle e il mare nel cielo si confonde,
sento qualcosa che mi culla, forse è un'onda o forse non è nulla.
Da qui nessuno può fuggire e in certe notti anche la luna tace,
la sua voce non dà consolazione, un po' di pace, un senso una ragione.

Il mare sa custodire, gli antichi miti del tempo,
ci confonde e il vento soffia tra il sorriso e il pianto.

Il mare è di chi arriva, il mare è di chi parte,
lui non si scompone e sfida il destino e la sorte.

Il mare che ci prende tra queste sue onde
per il nostro naufragare tra la vita e la morte.

Il mare la nostra tomba, della  nostra indecenza,
inumana civiltà, vergogna e indifferenza.

Da qui si vedono le stelle e il mare nel cielo si confonde
sento qualcosa che mi culla, forse è un'onda o forse non è nulla.
Ed io che fingo di capire questo male in stadio terminale,
da qui anch'io vorrei partire in certe notti quando la luna tace,
senza vento fuggire dal silenzio, senza pace da questo mio tormento.

Da qui si vedono le stelle e il mare nel cielo si confonde
sento qualcosa che mi culla, forse è un'onda o forse non è nulla.
Da qui nessuno può fuggire e in certe notti anche la luna tace,
la sua voce non dà consolazione, un po' di pace, un senso una ragione.

Maurizio Sarchielli 2016



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