sabato 8 luglio 2017

Laboratorio su l'uso creativo della voce. Delle Ali TEATRO.

Conoscere le potenzialità della propria voce.


DIMOSTRAZIONE DI LAVORO
venerdì 21 luglio | ore 21.00
La voce che danza
ingresso libero

WORKSHOP
sabato 22 luglio | ore 10.00-13.00 / 14.30-17.30
domenica 23 luglio | ore 10.00-13.00 / 14.30-17.30

Info e iscrizioni:
info@delleali.it - 340 8562427

Il workshop ha un costo di euro 80,00 comprensivo di tessera associativa delleAli.
Sei un attore, ti piace cantare, insegni, sei semplicemente curioso di conoscere le potenzialità della tua voce?


Non è necessario avere precedenti esperienze, porta abiti comodi e un piccolo testo teatrale, narrativo, qualche riga di un romanzo, una poesia o il testo di una canzone e la voglia di giocare.

Canto armonico, kargiraa, xoomij, sovracuti, timbri e tecniche come veicoli per liberare la voce dalle convenzioni in cui siamo stati abituati e il linguaggio da regole compositive lessicali e metriche.

Attraverso esercizi, collettivi e individuali, di concentrazione, riscaldamento, ascolto e imitazione, investigheremo il proprio strumento corpo/voce alla ricerca di un linguaggio/suono che permetta una comunicazione trasversale più diretta al sensibile umano.

Un linguaggio dove è il corpo dentro che suona e danza.

Grande importanza verrà data all'ascolto, non solo a quello relativo all'udito, ma, in senso esteso l'ascolto a tutto se stessi, laddove è il corpo che si fa sensibile diventando un grande orecchio teso alle parti più nascoste di noi alla ricerca delle nostre profondità più sconosciute.

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Antonello Cassinotti - attore, performer vocale, poeta sonoro.
L’interesse più coltivato è quello di indagare i possibili intrecci fra diversi linguaggi espressivi.
Indaga con particolare passione il mondo dei suoni e nello specifico della voce attraverso il corpo/strumento, realizzando installazioni in cui agisce in prima persona e letture di poesia sonora, sia come interprete sia come autore.
La pratica poetica è in questo senso interdisciplinare e lo stimolo di partenza di ogni nuovo lavoro è dettato, a volte da un immaginario visivo, a volte sonoro e in altre occasioni legato alle pratiche del movimento.
Nel complesso il suo lavoro è comunque teso a elaborare atti performativi che possano investire tutto l’apparato sensorio dello spettatore attraverso un linguaggio che vuole definirsi SONORO, musicale, dove il gesto, l’oggetto, la luce e tutta la macchina scenica rispondano ad una sorta di composizione.
Si riconosce nelle pratiche Fluxus di cui si fa interprete senza che un’arte abbia privilegio rispetto ad un’altra.

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