sabato 2 marzo 2019

Vivere per lavorare o lavorare per vivere?

Così il 01/03/2019 alle 02:49 su FB. Il mio ritorno su FB dopo più di un anno di "esilio". 
Lo pubblico anche qui per non perdere traccia e per ricordare tutti gli amici di quella piazza che nonostante il tempo passato e la mia assenza si sono ricordati di me e mi hanno accolto ancora con simpatia e favore. In calce alla riflessione cercherò di ricordarli tutti per ringraziarli di nuovo. 
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L'immagine può contenere: oceano, cielo, spazio all'aperto e acqua Vivere per lavorare o lavorare per vivere? Sembrerebbe facile rispondere a questa domanda. In realtà per quanto mi riguarda non lo è per niente. Non sono un filosofo. Cioè in qualche modo in quanto esseri umani nostro malgrado lo siamo un po’ tutti. O meglio, non sono un filosofo nel senso di studio e approfondita conoscenza della materia….. ma, mi sto dilungando troppo. La comunicazione di questo scritto agli amici e conoscenti è la seguente: ho cambiato lavoro, dall’inizio dell’anno non collaboro più con la Ceramiche Vezzoni S.r.l di Osnago. Sono stato assunto dalla INVERNIZZI LUCIANO & Figli Spa - Divisione Ceramiche nel ruolo di tecnico/commerciale presso la Show Room di Lecco la sede principale della società. E quindi se qualcuno degli amici avesse bisogno di consigli per tutto ciò che riguarda pavimenti e rivestimenti da quest’anno mi trova qui e non più a Osnago.
Ora per chi ha tempo, voglia, curiosità di saperne di più può continuare a leggere. Di seguito
svilupperò i miei pensieri a riguardo. Prima di tutto devo ringraziare la Ditta Vezzoni. Lì a circa 17 anni ho iniziato a conoscere il mio lavoro. Presso Vezzoni ho imparato i fondamentali della vendita, del rapporto con la clientela, con i fornitori e con gli artigiani collaboratori. È stata per me una scuola preziosa: la scuola primaria, secondaria, l’università e il master della mia professionalità. Devo molto a questa azienda. Sono contento di esserne stato parte, per molto tempo, per molti anni: da dipendente, e da ultimo, socio titolare. Dalla ditta Vezzoni ho ricevuto tanto e io credo di aver dato ad essa…abbastanza, in ogni modo il giusto. Sono sinceramente dispiaciuto per aver scelto di abbandonarla. Sollevato per altre ragioni. Ma l’offerta della INVERNIZZI era una offerta irrinunciabile. A 54 anni un’offerta a cui “non si poteva dire di no”… e non nel senso del Padrino, il protagonista del celebre film, ma senso letterale. Dicevo:” Vivere per lavorare o lavorare per vivere?”. Vorrei anch’io rispondere in modo moralmente e eticamente o politicamente corretto cioè: prima, io vivo, e poi per necessità, io lavoro! Mah…quanta parte ha il lavoro nella vita di ognuno di noi? Quanta parte ha il lavoro nella dignità di un uomo? Se la maggior parte del tuo tempo lo spendi lavorando in che misura incide il tuo lavoro nella qualità della vita e della tua famiglia? Ecco…. Mi fermo qui perché potrei andare avanti per molte altre righe ancora. Nella vita oltre al lavoro c’è molto di più. E ci mancherebbe altro! Ma, è sta qui il problema, senza lavoro o con poco o insoddisfacente lavoro, può un uomo auspicare, non dico alla felicità, ma a un po’ di onesta, minima, sincera serenità? Sarò vecchio, sarò del secolo passato, sarà che non ho il coraggio e l’intraprendenza dell’imprenditore o come si dice oggi del creatore di start up, ma io sono convinto che sia impossibile. Una vita senza lavoro è per me inimmaginabile. Perde di senso, di colore, di sapore, di sostanza. È una vita spesso infelice; forse per qualcuno non vita; peggio ancora, e spero tanto siano la minoranza inferno. E quindi, carissimi amici e conoscenti vari ed eventuali… mi è capitato in sorte e senza alcun particolare merito personale, un nuovo ed interessante affascinante lavoro. Insomma un nuovo viaggio, un nuovo progetto, che poi è come dire: una nuova vita. Ero convinto che non sarebbe stato più possibile. Alla mia età! Ero certo che tutto ciò che potevo fare o dare lo avessi già tutto consumato, esaurito, distribuito. Ma la vita, la Vita ti sorprende; nel bene e nel male. Chissà se riuscirò ad essere all’altezza delle nuove responsabilità? In questo nuovo impegno dovrò giocarci tutto me stesso. Non ho più l’energia del ventenne ma tanta strada fatta, come si dice: tanta esperienza…. Caspita: quanta mia vita! Olè … …allora se avete letto fin qui (non ci sono altre spiegazioni, o siete Alice e Emanuela - rispettivamente figlia e moglie -, o veri amici, o perdonatemi, persone un po' originali e curiose - di questi tempi qualità molto positive), in caso di pavimenti e rivestimenti ricordatevi di me (non lavoro a provvigioni! OK?) anche solo per un consiglio sarò ben felice di poter essere utile. Un’ ultima cosa. Pare banale. In molti lo dicono: “ Non perdete mai la Speranza!”. Ebbene se penso alla mia storia, a questa mia vita: hanno ragione! E proprio così!”. Buona vita, anzi buon lavoro, ma a tutti. Veramente a tutti. Sulbiate 01 aprile 2019 - Maurizio Sarchielli.. non sto scherzando anche se "oggi" carissimi amici potreste pensare lecitamente il contrario.
https://www.invernizzilecco.com/

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