sabato 19 novembre 2022

A Simonetta Vespucci - M. Sarchielli by Ichiché Music Band 1982

 


Questa notte credo di aver terminato il testo di "A Simonetta Vespucci". Chi narra, per tutti noi, immagino sia il Botticelli che nella Firenze dei Medici si innamorò di lei che purtroppo morì presto all'età di 23 anni ma che il suo genio rese eterna nei suoi dipinti in particolare la Nascita di Venere e la Primavera.
Di tutto ciò non esiste un riscontro storico oggettivo. Alcuni dicono, però sia andata veramente così e anche se non fosse è vero è una bella storia che merita di essere cantata. Quello che è incontestabile è che la modella, vera o ideale che sia, nei due capolavori del Botticelli sopra citati, è la stella bella e affascinante fanciulla.

- A Simonetta Vespucci -
Simonetta avvolta da luce
che in questa tela non so imprigionare.
Donna bambina dall’aurea potente
Ci devo riuscire anche se sono niente
Simonetta dolce fanciulla
Giovane stella cosa ti turba?
Dalla finestra guardi la Luna
Sei la più bella eppure sei sola.
Firenze dorme, l’ Arno che scorre,
sei sveglia e non sai perché
Forse perché io possa spiare il tuo volto,
che volto più bello non c’è.
Ti potessi rapire, ti porterei via, più in alto e ancor più su,
dove tutto e pulito e incontaminato protetto e magico e lontano,
dove potrai brillare, con le stelle sorelle e magari ridere e danzare,
e dall’alto mirare questo misero mondo morire.
Simonetta stella cadente
Rapido sguardo nessuno ci sente
Solo una volta solo un istante
Un sogno rubato al passato e al presente
Un bacio per gioco, un bacio distratto
senza parole senza dir niente
caduto dal cielo e per sbaglio rapito
raccolto e nascosto mai dimenticato.
Firenze ti stima ti loda ti ama
Tutti son pazzi di te.
Ma tu guardi la Luna e sei sempre più sola
Quanto vorrei star con te.
La tua bellezza vorrei rendere eterna
perché bella più bella non c’è.
In questa tela come una perla Venere nasce per te.
Oltre la vita sarai qui per sempre,
come una cosa vera,
puntuale e sincera, precisa e leggera
come la Primavera.
Simonetta che ora sei nella luce
che in quelle tele ho saputo rapire,
Donna bambina dall’aurea potente
ora vivrai per sempre anche se io resto niente.
M. Sarchielli - by Ichichè M.B. 1982
- A Simonetta Vespucci -

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