"TANTI amministratori, tanti sindaci, tanti militanti ripongono nel Pd le loro speranze. E chiedono a me di mettermi in gioco. A loro dico: dobbiamo costruire un Pd moderno, aperto, pensante non pesante. Perché solo il Pd può fare uscire l'Italia da questa crisi". Matteo Renzi è pronto a scendere in campo. Vuole aspettare la convocazione ufficiale del congresso e la definizione delle regole, ma la road map è già disegnata. E si chiuderà con la convocazione il 27 ottobre di una "Quarta Leopolda", la convention "renziana" che nel 2011 battezzò i "rottamatori" e nel novembre 2012 fu la molla per lanciare l'ultimo sprint in vista delle primarie contro Pierluigi Bersani.
Fino a quel momento, il sindaco di Firenze vuole costruire un network di alleanze che faccia perno sui sindaci e rappresentanti della base. E non certo sui capicorrente: "Simboli di un partito che non esiste ma resiste". E con una precisa assicurazione: "Teniamo fuori il governo da questo dibattito. Enrico sarà più forte se il Pd sarà più forte. L'importante è che non si preoccupi di durare, ma di fare. Abbia come punto di riferimento le idee di Andreatta e non il tirare a campare di Andreotti".
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