giovedì 17 marzo 2016

Dove osa e vola Pantani.

E così dopo 17 anni, un procuratore della Repubblica, Sergio Sottani, pur chiedendo l'archiviazione del caso, ha spiegato che il complotto per far perdere il Giro d'Italia a Pantani, mancano le prove, ma è credibile. 

Marco è stato tradito! 

Pantani aveva ragione!

Fu un complotto... il sangue, la camorra, il denaro!





Quel prelievo di sangue all'alba del 5 giugno del 1999, per il campione Marco Pantani segnò la fine della sua luminosa carriera, del mito del Pirata, ma ancora di più la fine di un uomo.

Il venerdi' sera l'ematocrito di Marco era 48, 52 sabato mattina ( il limite era 50), di nuovo 48 sabato pomeriggio.

Racconta al Giorno l'amico Andrea Agostini suo compagno di scuola, fedele amico di tutta la vita e manager della Mercatone Uno:- Marco prese a pugni una finestra e si tagliò. Continuava a ripetere è un complotto, è un complotto...! E, poi aggiunse:stavolta non mi rialzo più-.

E purtroppo, così, proprio fu.

Un clan camorristico intervenne per alterare il test del Campione e farlo risultare fuori norma!

La camorra, spezzò le ali all'airone più bello del ciclismo italiano, all'aquila imperiale più forte,  allora incontrastata padrona degli altissimi cieli del Mortirolo o del Galabier, etc. etc...

e, distrusse le ali anche a tutti noi: all'orgoglio di essere italiani, al duro lavoro, alla tenacia, alla speranza che si riscatta e che vince tutto e tutti, a tutto ciò che per noi era il Pirata Marco Pantani.

La camorra, la schifosa e infame camorra, solo per vincere il denaro delle scommesse, se a Marco Pantani, al nostro Pirata, imbattibile in tutte le più alte cime, il Re dei Re delle più alte vette, ma vulnerabile nel mondo dei comuni mortali, depredò la vita, a tutti noi rubò la favola, il mito, il sogno.

La storia della sport italiano deve essere riscritta!
Dobbiamo cancellare al più presto questa infamante macchia!

Restituiamo, presto e subito, onore e gloria al quel piccolo fragile uomo tra le miserie di questa terra, ma imbattibile gigante per quelle impraticabili e impossibili strade che salgono in cielo; rendiamo grandezza e stima e pace, a quell'aquila imperiale la più bella la più forte di tutte, che quando volava saliva così in alto dove nessun'altra poteva arrivare e stare inseme a lui, ...dove...in qualche modo portava anche tutti noi.

Restituiamo, presto e subito, onore e gloria, al Grande Marco Pantani, alla verità, alla sua e alla nostra storia!

Clicca qui per post dal sito Gazzetta dello sport

Petizione "Non fermate le indagini",








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