Obiettivo primo: soddisfazione del cliente.
Obiettivo secondo, ma non meno importante: crescere sempre, svilupparsi, espandersi in moto perpetuo, magari, anche e forse preferibilmente, a piccoli passi, ma, stare fermi mai.
Poi, ci sono o ci saranno oggettivi momenti di difficoltà, tipo periodi di mercato poco allegri , dovuti a crisi economiche che superano la volontà o la capacità della singola azienda.
In questi momenti di qualsiasi azienda si misura veramente il suo autentico valore.
Valore che non è solo espressione dei numeri che si trovano scritti in un bilancio.
Al netto di ragionamenti matematici e di opinabili medie numeriche per verificare e tentare così di aggiornare il reale capitale netto di un'azienda, sono le persone la ricchezza, e il valore di un'azienda, inalienabile e reale: la loro testa, il loro coraggio, la loro forza, lo loro intelligenza, creatività, determinazione e volontà.
In questi casi (nei momenti di grave crisi esterna e generale) si deve e può solo resistere, e limitare i danni, e lavorare, e impegnarsi di più, ma, senza perdere di vista i due obiettivi sopra citati.
Può apparire banale questa mia riflessione.
Non lo è. Perché l'azienda, qualsiasi azienda può sopravvivere solo così.
Quando questo non accade è la fine.
Bella, la frase di Philippe Kotler:
"Vi sono due tipi di imprese: quelle che cambiano e quelle che scompaiono".
E allora, brave alle a tutte le aziende, di grandi ma anche di piccolo dimensioni anche artigiane o familiari, che in questi ultimi terribili dieci anni sono sopravvissute e un encomio particolare a quelle che con innovazione fantasia e cambiamento sono cresciute.
Il merito o il valore va solo riconosciuto alle sue splendide persone.
Maurizio Sarchielli
Sulbiate, 20 luglio 2019
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