Perché io a poker gioco con gli amici e se rischio con loro rischio poco, ma non è quanto sia ricco il piatto quello che conta o quanto sia importante il rischio che sei disposto a prendere.
Quello che conta sono le carte che hai in mano.
Quello che conta è saper affrontare qualsiasi situazione e non avere paura.
Perché quello che conta è saper imparare a rischiare.
Le carte svelate nella tua mano sono un po' come la vita: possono deluderti, sorprenderti, ma mentire mai. Quelle ti sono toccate in sorte e solo con quelle puoi scegliere di giocare o non giocare.
La cosa affascinante è che stai in ogni modo rischiando di vincere o di perdere la possibilità di vincere. E qui non ci sono consigli da dare se non quello che non puoi sempre rinunciare.
A poker nell'attimo sublime e decisivo che precede la scelta di puntare o di passare la mano sei solo, sempre.
Ricorda che la stessa cosa, in un gioco leale senza bari, capita ai tuoi avversari.
Nessun privilegio, tutti uguali.
E allora carissimi amici semplici conoscenti e anche no, buona domenica.
Dalla mia poca esperienza oso un ultimo consiglio di gioco e di vita: se dopo poche mani ancora non hai capito chi tra gli avversari seduti al tavolo verde è il "pollo" della partita, fai bene attenzione e molta prudenza, perché il "pollo", allora non c'è alcun dubbio, siete certamente tu!
emmesse
Sulbiate, 24 novembre 2019
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