La condivido anche qui per vostra conoscenza e riflessione:
Paolo Brambilla di Vimercate |
Chi ha ruoli pubblici e istituzionali, chi ricopre cariche elettive, credo abbia un surplus di responsabilità rispetto a quello che si muove nella società. In particolare credo abbia un impegno, che va oltre le divisioni politiche, nel dire il senso di una direzione quando tanti segnali giungono dal corpo sociale, dall'insieme dei cittadini, in un senso contrario alle fondamenta di un vivere civile maturo, contro le libertà individuali, contro i diritti democratici diffusi, in contrasto con i fondamenti di uguaglianza, giustizia del nostro Paese incisi nella Costituzione.
E penso che questo impegno lo debbano interpretare anche in senso simbolico, pure se dovessero nutrire dubbi sull'efficacia di un provvedimento, di una iniziativa. Perché se ciascuno comincia con il suo distinguo, col suo dubbio, con la sua eccezione, si legittima ogni tentennamento del singolo cittadino sull'oggetto in questione.
Nell'esplosione degli episodi di intolleranza razziale che ogni giorno raccogliamo, nella protervia con la quale tanti e sempre più esibiscono vanto col loro braccio alzato nel saluto romano, i distinguo letti sull'efficacia della Commissione proposta dalla senatrice Segre finiscono per legittimare ogni deficiente, fosse pure solo quello, che allo stadio fa buu a un nero, ogni genitore che a bordo campo insulta per la sua razza il giovane avversario di suo figlio, ogni esaltato in camicia nera che si mette ad esaltare un regime assassino.
L'evidenza plastica è il capo ultrà razzista che si fa politico.
Paolo Brambilla
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