sabato 15 febbraio 2020
Riflessione: "E' un impegno. No grazie".
Se qualcuno mi propone qualcosa, mi devo ricordare di non rispondere mai:
" Non grazie è un impegno. Non posso accettare".
Cosa c'è di male?
La frase risponde in modo educato, sintetico e definitivo.
Dove sta il problema?
Il problema sta nella parola "impegno".
Preferibile sarebbe rispondere: " No, ti ringrazio di aver pensato a me, ma la tua proposta non mi interessa, perchè non sono io la persona che stai cercando." Si potrebbe aggiungere, tanto per non apparire troppo duro : "Proverò a pensarci ma non voglio illuderti nel caso dovessi cambiare idea mi farò sentire io. Ma ti ringrazio di avermelo proposto." Che poi è ribadire il no della prima frase ma con maggiore gentilezza e con più garbo.
Perché se qualcuno ti cerca per un qualcosa è evidente che ti sta invitando ad assumerti l'onere di un nuovo impegno da aggiungere ai tanti altri impegni della tua vita già così impegnata.
E poi se fossi interpellato per un qualcosa che non impegna non sarebbe preoccupante?
Perché la vita è sempre un obbligo, la vita è sempre un impegno che assumiamo mutuamente tra noi,
Chi può dirsi libero e non impegnato nella vita a fare, a corrispondere a consegnare qualcosa a eseguire una prestazione o a mantenere delle promesse?
Insomma senza impegni cosa sarebbe la vita?
Io non saprei immaginare.
Non sarebbe vita. Sarebbe qualcosa d'altro.
Un' altra vita o espressione di vita non umana, tipo la vita vegetale che non credo interessi a nessuno.
Quindi, se qualcuno mi propone qualcosa di nuovo (magari aprendo anche il suo cuore, lasciandomi intendere che, anche senza prendersi troppo sul serio, l'obiettivo è per lui ambizioso e molto importante) cioè un nuovo impegno, devo imparare attentamente a valutare la proposta.
Magari prendendo tempo per rifletterci e capire di più e meglio prima di rispondere definitivamente.
Una proposta inaspettata è sempre un'occasione. A te valutarla.
Raramente ci posso riuscire, nonostante i miei tanti impegni già attivi, in pochi secondi.
Perché la vita passa e gli impegni il più delle volte restano e per quanto tu ti sia prodigato spesso non sarai tu a portarli a termine, ma altri che arriveranno dopo di te che forse beneficeranno del tuo precedente lavoro.
Triste sarà il giorno che nessuno più busserà alla mia porta, che nessuno più mi cercherà per propormi qualcosa.
Allora chissà se mi ricorderò di più di tutti gli impegni portati a termine con successo o insuccesso o di tutti gli altri a cui avrò detto di no.
Io sono resto sempre più amaramente convinto di una cosa: nonostante tutto sarà difficile, purtroppo, non dover rimpiangere nulla e non aver più tempo per cercare di rimediare.
Non è pessimismo nè insoddisfazione è che è la vita che è così e ci si può fare ben poco.
Ma valutare attentamente e non scartare a priori una nuova occasione questo sì.
Questo lo posso e lo devo fare.
Allora se ci saranno i rimpianti faranno meno male.
Olè
emmesse
Sulbiate 15/02/2020
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