venerdì 29 dicembre 2023

Origini, evoluzioni - Vimercate , 13 gen '24 - Intro e testo


NDA - Possibile traccia per introduzione in occasione di "Origini - evoluzioni" - Vimercate 13 gen 2024.


Non è facile crescere. Non lo era allora e temo sia ancora più complicato oggi. 

Valeria non è una donna. Denuncia disagio, ingiustizia e gravi irrisolvibili difficoltà. Potrebbe essere anche una donna. Forse dipende da chi la ascolta. Allora per me era un’idea che faceva compagnia. Una distrazione contro la solitudine. Una risposta che non sapevo dare. Un tentativo di raccontare quello che avvertivo, ma che non potevo né sapevo esprimere.  Una compagna, di gioco di musica di consolazione. Oggi il più delle volte è solo nostalgia; positiva nostalgia. 

 

In ogni modo, confesso che nonostante sia stata cantata un milione di volte resta un mistero. Per questa ragione la riproponiamo ancora oggi. Forse va bene proprio perché è così: Valeria



LA           SOL               RE                   La

Un suono nel cielo si sente lontano è quello di un piano,

LA              SOL                RE                 LA
tristi note schiacciate dal grande muto concerto del tempo,
LA                    SOL                RE               LA

ma per quegli occhi bagnati le lacrime ormai si sono esaurite,
  LA                 SOL                 RE               LA
  e Valeria coglie nel prato quel fiore vietato che aveva sognato.

Io distratto incapace di farti morire io grande vigliacco, 
loro distinti signori gente perbene grandi coglioni, 
tu folletto di bosco rugiada del cielo del tempo di agosto. 

e Valeria coglie nel prato quel fiore vietato che aveva sognato.

Poi l'acqua del mare bagnava i tuoi fianchi copriva il tuo cuore, 
nel cielo, quei gabbiani bianchi capivano il nostro dolore, 
sebbene il sole sorgeva, l'inverno finiva, la vita iniziava, 

 e Valeria coglie nel prato quel fiore vietato che aveva sognato.

Ora, ti gira la testa ti senti felice non sei più la stessa, 

il corpo, ormai se ne è andato, te l'hanno rubato ma dove è finito
e dormi, dormi e non ti svegli e mi lasci da solo con quelli 
e dormi, dormi e non ti svegli e mi lasci da solo con quelli. 

e Valeria muore nel prato con in mano quel fiore che aveva sognato.

Un suono nel cielo si sente lontano è quello di un piano,
tristi note schiacciate dal grande muto concerto del tempo.


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