Galeotto fu il pesce d'aprile e un po' il piacere di non prendermi troppo sul serio. Il gusto di scrivere per scrivere e fingere così ogni tanto storie : appunto storie finte (... cioè "fingere" secondo l' etimo latino: plasmare, dare forma, e/o secondo l'uso che ne ha fatto il grande poeta - ...io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura... etc etc...Olè): modellare, creare e inventare storie. Casuale ma determinante la buona sorte di abitare vicino a un pittore, ma un pittore bravo e vero.
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Quindi per fare il punto: il quadro esiste veramente; non so se sia in vendita ma se interessati fatemi sapere che vi posso presentare il vero autore; chi sia la donna raffigurate non si sa ( certamente non Annamarié Quiveinedalamer... ma dai!); non so nemmeno se Gino Severini fosse così intimo amico di Amedeo Modigliani; è falso che Modì sia mai stato a Sulbiate, ma no si può
neppure escludere; é vero che era solito ubriacarsi fino a perdere la ragione e il sentimento e certamente la memoria (si dice che a volte a Parigi la notte spesso non ricordasse più la strada per tornare a casa) ; dubbia l'esistenza di segreti collegamenti tra castelli del territorio (dubbia perché è bello pensare che invece ci siano ma non siano ancora mai stati trovati); vero, assolutamente vero, che mi sono divertito un "botto" a scrivere una "zingarata" così.
Auspico solo che, almeno uno, solo uno di voi, leggendo la storia abbia sorriso, almeno e solo un poco, tra se e se.
Allora sì, ...questo per me, e anche per l' Annamariè Quilaviendalamer, sarebbe bellissimo!
Vero Annamarié?
Olè
emmesse
Sulbiate, 02/aprile/2019
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