8 - Le competenze dello Stato e delle Regioni.
Questo è un punto molto complicato, molto tecnico, difficile da dipanare.
Ci provo consapevole di tutti i miei limiti.
Per tutto ciò che è di interesse pubblico oggi le competenze sono suddivise in esclusive ( di pertinenza o dello stato o delle regioni), o concorrenti ( ambiti in cui la competenza è delle regioni ma con principi fondamentali fissati dallo Stato).
Con l'approvazione della Riforma la competenza concorrente sarà eliminata.
Quindi ci saranno molte competenze da riassegnare e ridistribuire.
E' un bel ginepraio da cui uscire!
In rete ho trovato questa immagine che in sintesi rappresenta graficamente quanto dovrebbe accadere, pubblicata da il Post.
Sarà introdotta la "clausola di supremazia", cioè la legge della Stato su proposta del Governo può intervenire in materie riservate alla legislazione esclusiva di Stato o Regioni a tutela dell'interesse nazionale. (...)
Inoltre sarà introdotto il "regionalismo differenziato". Escluse le Regioni a statuto speciale e le provincie autonome di Trento e Bolzano, alle Regioni possono essere conferite particolari forme di autonomia. Necessario per godere di questa particolare attribuzione dimostrare di avere equilibrio di bilancio. L'attuazione del regionalismo differenziato deve essere approvata da entrambe le camere e necessita di costante dialogo tra Stato e Regione interessata.
Con la Riforma sembrerebbe che lo Stato accentri un maggior numero di poteri e competenze, mentre diminuiscono quelle delle Regioni.
Quindi che cosa accade?
1 - Se vince il Sì: le competenze di Stato e Regioni saranno notevolmente modificate, la possibilità per le Regioni di avere maggiore o minore autonomia, mutano i rapporti tra le due entità
2 - Se vince il No: tutto resta come oggi, le competenze di Stato e Regioni restano immutate.
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