venerdì 2 dicembre 2016

Disgraziatamente...quel qualcosa che sciupa ogni cosa. - Da - Pinocchio - C. Collodi.

Pinocchio ha appena vissuto una delle peggiori notti della sua avventura: è rimasto al buio, al freddo e sotto l'acqua per ben otto ore bussando impazientemente alla porta della casa della Fata in attesa che la Lumaca, che essendo Lumaca non può avere fretta, potesse scendere dal quarto piano per farlo entrare. 

Quando la Lumaca aprirà quell'uscio lo troverà con un piede incastrato nella porta per un calcio  dato nel frattempo per stizza e rabbia dal burattino. 

Alla richiesta del burattino di poter avere almeno di un po' di cibo, la lumaca, dopo ben altre tre ore, porterà un vassoio sulla testa con un pane, un pollastro arrosto e quattro albicocche. 


Quando però Pinocchio,  incominciando a mangiare scoprirà che quel ben di Dio è fatto di gesso, di cartone,  e di alabastro, preso dalla disperazione, dal grande dolore o dalla languidezza di stomaco,  la storia dice che cadde svenuto.

Al risveglio accanto a lui ci sarà la Fata che lo perdonerà ancora una volta, gli farà nuovamente promettere che si impegnerà nello studio e che si comporterà bene. 

Pinocchio si comporterà così per una anno intero, tanto da diventare il più bravo della scuola. 

La Fata a un certo punto dirà: "Domani finalmente il tuo desiderio sarà appagato. Domani finirai di essere un burattino di legno, e diventerai un ragazzo per bene".

Pinocchio felice "da non poterselo figurare", poteva finalmente così correre a invitare tutti i suoi amici e i compagni di scuola per fare festa al gioioso avvenimento. 

La storia dice che per l' occasione la Fata fece preparare "dugento tazze di caffè-e-latte, quattrocento panini imburrati di sotto e di sopra"!

"Quella giornata prometteva d'essere molto bella e molto allegra, ma ... 

Disgraziatamente, nella vita dei burattini c'è sempre una ma, che sciupa ogni cosa." 

Così finisce il capitolo XXIV de "Le avventure di Pinocchio" di C. Collodi

Riflessione personale.

Per me il capitolo XXIV è tra i più riusciti di tutto il romanzo.

La frase finale è una pennellata perfetta, un capolavoro, un fulmine inaspettato che illumina e rappresenta perfettamente tutta la favola. 

La svolta che decide forse lo straordinario successo senza tempo di tuta la storia.

Quell'avversativa con i puntini di sospensione:  " ,ma..." , è il non progettabile e ineludibile programma di vita di Pinocchio e di tanti altri "burattini" venuti dopo di lui.

Perché ho scritto questo?
Perché, oggi 2 dicembre 2016,  è un piccolo regalo che dovevo a me stesso

emmesse






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