giovedì 18 febbraio 2016

Paolo Conte, "Messico e Nuvole".

Nel saluto al Messico Papa Francesco cita Octavio Paz che nella sua poesia “Fraternità” dice così:
«Sono uomo: duro poco ed enorme è la notte.
Ma guardo in alto: le stelle scrivono.
Senza capire comprendo: anch’io sono scrittura
e in questo stesso istante qualcuno mi sta decifrando»
A me, viene in mente Conte, che nella sua "Messico e nuvole! dice"...queste son situazioni di contrabbando, meglio star qui seduto a guardare il cielo di fronte a me...".
Cosa c'entra? Non lo so.
"...intorno a lei una chitarra risuonerà per tanto tempo ancor".


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