venerdì 18 novembre 2022

Parole per riflettere - Desolazione.



deṡolazióne s. f. [dal lat. tardo desolatio -onis]. – 1. Stato di squallore, di triste abbandono, o anche di rovina: le dprodotte dalla guerradai bombardamentiche din quei campiun tempo così ricchi di vegetazione2. a. Dolore profondo, che non ha conforto: morendo ha lasciato nella più grande dla sua famiglialo pregò che cercasse della vedova di Cristoforole chiedesse in suo nome perdono d’essere stato lui la cagione ... di quella d. (Manzoni). b. Sentimento di afflizione, di intimo dispiacere per la visione di cose rattristanti: è una dvedere le piante deperire così per la siccità; provò una gran d. nel visitare quei poveri paesi. ...

- Treccani -

Desolare

de-so-là-re (io dè-so-lo)

SIGNIFICATO Affliggere, addolorare profondamente; spopolare, devastare

ETIMOLOGIA dal latino desolàre ‘abbandonare, lasciare solo, rendere deserto, composto di de- ‘da’ e solus ‘solo’.

Da sito - una parola al giorno - 

PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 26 ottobre 2022

La desolazione è stata così definita: «L’oscurità dell’anima, il turbamento interiore, lo stimolo verso le cose basse e terrene, l’inquietudine dovuta a diverse agitazioni e tentazioni: così l’anima s’inclina alla sfiducia, è senza speranza, e senza amore, e si ritrova pigra, tiepida, triste, come separata dal suo Creatore e Signore» (S. Ignazio di L., Esercizi spirituali, 317). Tutti noi ne abbiamo esperienza. Credo che in un modo o nell’altro, abbiamo fatto esperienza di questo, della desolazione. Il problema è come poterla leggere, perché anch’essa ha qualcosa di importante da dirci, e se abbiamo fretta di liberarcene, rischiamo di smarrirla.

Nessuno vorrebbe essere desolato, triste: questo è vero. Tutti vorremmo una vita sempre gioiosa, allegra e appagata. Eppure questo, oltre a non essere possibile – perché non è possibile –, non sarebbe neppure un bene per noi. Infatti, il cambiamento di una vita orientata al vizio può iniziare da una situazione di tristezza, di rimorso per ciò che si è fatto. È molto bella l’etimologia di questa parola, “rimorso”: il rimorso della coscienza, tutti conosciamo questo. Rimorso: letteralmente è la coscienza che morde, che non dà pace. Alessandro Manzoni, nei Promessi sposi, ci ha dato una splendida descrizione del rimorso come occasione per cambiare vita. Si tratta del celebre dialogo tra il cardinale Federico Borromeo e l’Innominato, il quale, dopo una notte terribile, si presenta distrutto dal cardinale, che si rivolge a lui con parole sorprendenti: «“Voi avete una buona nuova da darmi, e me la fate tanto sospirare?”. “Una buona nuova, io?” – disse l’altro. “Ho l’inferno nel cuore […]. Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova”. “Che Dio v’ha toccato il cuore, e vuol farvi suo”, rispose pacatamente il cardinale» (cap. XXIII). Dio tocca il cuore e ti viene qualcosa dentro, la tristezza, il rimorso per qualche cosa, ed è un invito a iniziare una strada. L’uomo di Dio sa notare in profondità ciò che si muove nel cuore.

È importante imparare a leggere la tristezza. Tutti conosciamo cosa sia la tristezza: tutti. Ma sappiamo leggerla?.... CLICCARE QUI PER VERSIONE INTEGRALE


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