Don Marco Carzaniga - Keaz |
Della serie l'insostenibile leggerezza delle parole (Parabole) di Don Marco al secolo Keaz.
Zia Leti e le bandierine.
Le bandierine colorate sembrava non avessero nessuna
intenzione di restare attaccate al muro dell’oratorio e Zia Leti non sapeva più
quale strategia usare per realizzare quel decoro cromatico. Il giorno dopo ci
sarebbe stata la festa e le classiche
bandierine avrebbero dato un tocco di colore.
In quel momento si accorse che un giovane, appoggiato al muro di fronte,
la stava osservando; probabilmente da un po’ di tempo. Si girò verso di lui e
gli disse: - Ciao, invece di startene lì con le mani in mano, potresti
aiutarmi, te ne sarei grata. –
Lui si stacco dal muro e andò verso di lei, strinse la mano
che gli porgeva e disse : - mi chiamo Nicola-
Lei rispose: - io sono Leti, ma per tutti Zia Leti.
-Perchè appendi queste
bandierine? –
- Perché domani c’è la festa dell’oratorio.-
-E’ questo l’oratorio? – disse il giovane indicando il luogo
di fronte a lui.
- Si ma non solo.-
-In che senso?-
Spiegarlo in poche parole non è semplice, però ci provo.
L’oratorio è sì un luogo nel quale adulti e ragazzi si incontrano, giocano ,
definirlo un centro ricreativo e di aggregazione è riduttivo. Prima di essere un luogo l’oratorio è
l’espressione della cura che la comunità cristiana degli adulti ha verso i
ragazzi, gli adolescenti e i giovani della parrocchia. Avere uno spazio è
importante, ma è in funzione di quella cura che si esprime nel difficile e mai
scontato equilibrio tra annuncio missionario e passione educativa.
- Cerco di essere più chiara- riprese Zia Leti- Attraverso
l’oratorio la comunità parrocchiale cerca di educare i suoi ragazzi alla vita
di fede; in oratorio un adulto o educa o diseduca, il suo comportamento, le sue
parole, non sono mai neutre o indifferenti, ma sempre hanno un effetto sulla
vita dei ragazzi. Così come un adulto cristiano non deve dimenticare che ogni
suo agire, “in parole e opere”, è sempre nella prospettiva di accompagnare i
ragazzi nella conoscenza della Parola del Vangelo per una relazione personale
con Gesù.-
Don Marco con i giovani |
-Ma questo non è compito dei preti e delle suore?-
- Anche ,ma non solo. Ogni battezzato è chiamato a questa
responsabilità, in tanti modi diversi e con tutta la fantasia di cui si è
capaci, però non si può rinunciare a questo compito. Privare i ragazzi della
bellezza del Vangelo, della libertà e della gioia che è capace di generare,
significherebbe venir meno al proprio essere cristiani; potrà accadere che poi
i ragazzi rispondano con un rifiuto, ma un dono così chiede di essere dato a
tutti a partire dai più piccoli.
-Allora questo oratorio si può fare da qualsiasi parte…
-Certo, dipende dalle persone, non dai muri. La cura di cui
ti parlavo passa nelle relazioni personali, nell’amore e nella passione che
solo le persone possono trasmettere.-
La loro chiacchierata durò ancora a lungo, alternandosi in
domande, risposte e proposte. Poi Nicola disse: -Allora
all’oratorio c’è posto anche per me?-
-Certamente, c’è un posto per tutti; quindi se domani vuoi
venire alla festa puoi cominciare da lì.
-Ci penserò…..ciao Zia Leti
-Ciao Nicola e a presto.
Lo guardò allontanarsi e si domandò se sarebbe tornato, anche
solo per curiosità, o se qualche proposta lo avrebbe interessato. Zia Leti
sapeva che Qualcuno, più capace di lei, avrebbe continuato a parlare al cuore
di quel giovane e che ci sarebbero state altre occasioni per riprendere il
discorso.
Si girò verso il muro e, come d’incanto, le bandierine si
erano staccate di nuovo.
Don Marco Carzaniga - Keaz
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