lunedì 4 novembre 2024

Canzoni di notte - MUSICAL - E. Jannacci -Video, testo, accordi.

La disillusa riflessione e denuncia sulla fatica di vivere di un operaio che si risolve in stile Jannacci in un'amara ironica speranza di un impossibile ma desiderato "Musical". Intima, emozionante, geniale. 

emmesse 4 nov 2024



Musical - Jannacci
SOL
Davanti al bar di un locale cinese che io                                               
con una voglia di pasta col pane               SI-      SI-7             MI7
che riempia magari un bidet.                   LA-              DO-               
Tu che non ti sei cambiato nemmenoDO                     SI7                           MI-
quando han convinto a sposarsi il Morini                   LA7                DO#-     LA7
col tuo maglione sudato color blu marinDO#-                   
dice va bene, d'accordo su tutto                            DO-         RE
ma la cravatta dov'è, eh?
SOL
Mentre sorseggi una bevanda alcolica  ioed una voglia così di crepare
            SI-                MI7
magari soltanto col gas.                    LA-                 DO-
Tu che non parli nemmeno
se putacaso domani ci chiudono tutta la fabbricami guardi come si guarda un parente e mi diciquesto è il momento del musical.
                            SOL
E già, perché noi due, noi due, noi due proprio noi due
                                                  DO
verremo giù da quella scala mobile                 DO-
ci butteremo giù noi due, proprio noi due                               SOL     MI7
come se fosse un musical.                  LA-
E poi qualcuno applaudiràclip clape poi qualcuno sputeràcip ciap           SOLRESOL           FA-   MI7
come si fa, come si fa nei musical                      LA-
e tutto il mondo esploderà                                                 RE7
no, per noi due, per noi due no                           SOL MI7
per via del musical.
            LA   LAdim RE7 SI7 MI-7 LA7 DO RE7 SOL 
la la la la la ...

Illuminismo e pastiglie al mattino a digiuno che iomentre una vita rincorre ma a stento una Sisal che io.Sarebbe bello che la canzonettadicesse assente per male incurabileinvece sei lì che mi guardi, ma pocomi guardi come si guarda un cuginomi guardi come si guarda un fantinoda allora tu non saluti neanche più il torniofai putacaso corretto il caffè.
Mentre prosegue penoso il romanzo di fabbrica iocon qui davanti ma si fa per diresto pirla di roba metallicache scivolainvece io putacaso che sono uno chesi incazza subito al voloperché se è vero che è roba di anni di amoreper niente, di roba metallicae allora, e allora, e allora
Uno di noi due un bel giorno verrà giùda quella scala mobileperché bisogna che qualcuno prima o poisi metta in testa il musical.E poi qualcuno applaudiràclip clape poi qualcuno sputeràcip ciapcome si fa, come si fa nei musicale tutto il mondo esploderàanche la fabbrica lo sono, per noi due, per noi due noper via del musical.e tutto il mondo grideràe tutto il mondo grideràé meglio il musicalla la la lala la la la

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sabato 2 novembre 2024

Mafalda al potere - Sapere é potere.

 


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Che peccato! Anche questa volta sono arrivato tardi e non ho potuto prenotare. 

Quando una conferenza d'arte è tenuta da Elisabetta per i "comuni mortali" prenotare é praticamente impossibile. Poi, (senza polemica) molto probabilmente ci sono gli "eletti", cioè, quelli che hanno il privilegio di ricevere informazioni prima degli altri. 

Ma, perché quando c'è Elisabetta non organizzano la conferenza in un luogo più grande? 

Per i ritardatari sfortunati resta solo la speranza  che qualcuno rinunci. 

Chissà se l'organizzazione video registrerà l'incontro e poi lo condividerà on line.

emmesse, 2 nov 2024

venerdì 1 novembre 2024

Vivere - Jannaci - Brano originale del 1937 di Cesare Andrea Bixio


Sarà anche un modo per ironizzare i testi e le canzoni d'amore fine a se stesse tipiche di tutta la musica in particolare della musica melodica italiana, ma l'interpretazione di Jannacci a me emoziona sempre. Jannacci non sta prendendo in giro solo la "canzone d'amore", ma se stesso, tutti noi, insomma la vita e le sue difficoltà. Tutti noi, infatti, siamo  impegnati a "cantare" nel miglior modo possibile la nostra vita, anche se poco intonati, anche se sistematicamente in ritardo o fuori tempo. Perché l' importante  è non arrendersi, insistere, continuare a vivere, andare avanti lo stesso:"... vivere finché c'è gioventù, perché la vita è bella e la voglio vivere sempre più. ...Anzi. ma che dico... sempre tu."
emmesse, 01 nov 2024




Vivere
Oggi che magnifica giornataChe giornata di felicitàLa mia bella donna se n'è andataM'ha lasciato al fine in libertàSon padrone ancor della mia vitaSon padrone ancor della mia vita
E goder la voglio sempre piùElla m'ha giurato nel partirChe non sarebbe ritornata mai più
Vivere senza malinconiaE vivere senza più gelosiaSenza rimpiantiSenza mai più conoscere cos'è l'amoreCogliere il più bel fioreGoder la vita e far tacere il cuore
Ridere sempre così giocondoE ridere delle follie del mondoE vivere finché c'è gioventùPerché la vita è bellaLa voglio vivere senza tu
Spesso la commedia dell'amoreLa tua donna recitar ti faTu diventi allora il primo attoreE ripeti quello che vorràSul terzo atto scende già la telaFinalmente torna la realtàE la sua commedia dell'amorChe in una farsa trasformata sarà.
Vivere pur se al cuore
E ridere sempre così giocondoE ridere delle follie del mondoE vivere finché c'è gioventùPerché la vita è bellaLa voglio vivere senza tuE vivere finché c'è gioventùPerché la vita è bellaLa voglio vivere senza tu

Bixio

Franco Signoracci - LETTERE DAL FRONTE - Ven 8 nov ore 21:00 presso il Gabbiano di Vimercate.

Franco Signoracci venerdì 8 novembre dalle ore 21:00 presso la Libreria Il Gabbiano di Vimercate presenterà l'ultima nuova raccolta di poesie "LETTERE DAL FRONTE. 

Invitati dall'amico poeta, io e Alberto Rovelli con le nostre chitarre, accompagnati alle tastiere da Emanuela Annoni, durante la serata suoneremo alcune nostre canzoni. 




Descrizione di Alessandro Vergni tratta da IBS:

«Ci sono poesie la cui semplicità porta, più di altre, a sondare il fondo delle cose. Davanti ad esse non possiamo opporre resistenza. Sono le poesie che andrebbero frequentate, perché paradigma di come la vita nei fatti è: una continua chiamata alle armi, semplice nel suo manifestarsi, misteriosa nel suo essere profondo. Quelle che Franco Signoracci - autore esperto nell'uso della lingua già messa a patrimonio comune in saggi, racconti, testi scolastici e in una precedente raccolta poetica - arruola in questa silloge sotto un titolo così evocativo, appartengono a questo genere. Una poesia, come dichiara in apertura, le cui radici affondano e si alimentano in un tempo lontano, quando da bambino, durante una vacanza con la famiglia, si immerge negli scenari che hanno fatto da sfondo alla prima guerra mondiale. La visione delle trincee, il fascino dei racconti della successiva vicenda bellica attraverso la lettura de Il sergente nella neve di Rigoni Stern, impressionano come una pellicola; e ancora non sa che tutto sarebbe tornato fuori più avanti nel tempo, in forma diversa, ma non distante dalla drammaticità della tensione di chi cerca un bene ultimo. In Lettere dal fronte Signoracci ci mostra un contenuto che è innanzitutto domanda alla vita di farsi presente in segni visibili ai quali, nelle nostre quotidiane trincee, ci possiamo aggrappare» (Alessandro Vergni)

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