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giovedì 13 ottobre 2022

Signora Liliana Segre e Ignazio La Russa - Paradosso della Storia?

Penso alla Signora Senatrice Liliana Segre. Oggi, lei testimone vivente dell'Olocausto passerà il testimone della Presidenza del Senato a Ignazio La Russa che fino a poco fa si vantava della collezione di cimeli fascisti e di busti di Benito Mussolini ben conservati nella sua abitazione privata. Paradosso della Storia? No è l'Italia dei nostri giorni. Chissà se la Signora Liliana penserà al suo papà Alberto che mai ritornò da Auschwitz? E invece a cosa penserà La Russa, la nostra nuova seconda carica dello Stato? ... mi dispiace, ma non so immaginarlo. In foto Liliana con il suo papà Alberto.

emmesse, 13 ottobre 2022

Il Sig. Alberto Segre e la sua bambina Liliana.


mercoledì 11 dicembre 2019

Tutte le guardie del corpo di Liliana Segre ieri a Milano.

Ecco l'Italia che non odia. 

A Milano Liliana Segre e 600 Sindaci e tante, tante altre persone. 

«Io l'odio l'ho conosciuto, ho sentito le parole dell'odio, odiose e insultanti, che ti fanno sentire un rifiuto della società. Quando ho trovato la forza di raccontare guardavo e guardo ora gli occhi dei giovani che mi ascoltano e vedo in loro future candele della memoria. Stasera guardo negli occhi questi meravigliosi sindaci in fascia tricolore. Basta odio, parliamo d'amore, l'odio lasciamolo agli anonimi da tastiera».
Senatrice Liliana Segre
Olè 
emmesse


mercoledì 11 settembre 2019

Senato della Repubblica: quando nel buio Segre accese una Luce!

Ieri era il compleanno della Signora Senatrice della Repubblica Liliana Segre - testimone sopravvissuto della Shoah.  

Di seguito la sua dichiarazione durante  la seduta per la fiducia al nuovo Governo. 

Luce tra tanto buio!


Senatrice a vita della Repubblica Liliana Segre


“Mi accingo a esprimere fiduciosa un voto favorevole a questo governo. Il mio atteggiamento di fronte alla nascita del governo è di preoccupazione e allo stesso tempo di speranza. Ho temuto un inesorabile imbarbarimento della nostra società e ora mi attendo che il nuovo governo operi concretamente per la difesa della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Resistenza. La politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo è pericoloso. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero, l’accoglienza rende più saggia e umana la nostra società. Altro motivo di sconcerto è che la Festa della Liberazione è stata da alcuni irresponsabili ridotta a una sorta di faida tra tifoserie e secondo me non si comporta così una classe dirigente. Mi attendo insomma che questo governo operi per ripristinare un terreno di valori condivisi. La mia speranza è che il nuovo governo faccia proprio quel senso del dovere civile. Non chiedere mai per chi suona la campana essa suona per te”